Mi capita spesso di tenere corsi di formazione sulla rete “sociale”, incontrando persone che dei social network hanno una conoscenza frammentaria, che spesso si riduce al solo uso di Facebook.
Come spiego sempre, usare i social network non è una cosa che ci abbia ordinato il medico: ma conoscerne il funzionamento e le dinamiche è necessario
Capire i social network non vuol dire imparare su quale bottone cliccare per fare qualcosa, ma essere in grado di leggere scopo, struttura e funzioni di ogni piattaforma, capirne l’evoluzione e le potenzialità, decidere se ci serve o meno usarla – e qual è il modo migliore di farlo.
Quando tengo i miei corsi, passiamo sempre per una fase di analisi dei SN principali, nella quale io spiego la piattaforma, faccio vedere come viene usata, rispondo ai dubbi e alle domande, suggerisco possibili usi e metto in guardia dagli errori più comuni.
La griglia di analisi che adotto cerca di rispondere allo schema delle classiche domande:
Queste domande in realtà esplodono in una griglia di analisi piuttosto articolata, che ci serve per mettere a fuoco analogie e differenze e capire meglio la potenzialità di ciascuna piattaforma.
Ecco quindi le “caselle” che cerco di riempire quando racconto un social network ai miei corsisti.
1. Che tipo di utente
Chi può aprire un profilo su questo social network? Sono ammessi solo individui singoli, o anche enti / organizzazioni / aziende? Esempio: dietro a un profilo Facebook o Flickr deve (o dovrebbe) esserci un singolo individuo “reale”, mentre un account Twitter o YouTube può rappresentare una persona, un’intera azienda o un suo dipartimento.
2. Struttura del profilo
Che informazioni vengono raccolte nella definizione del proprio account? Si tratta di un profilo “semplice” come quello di Twitter (username, descrizione, short bio di 140 caratteri, avatar, fuso orario) o articolato e ricco come quello di Facebook (nome e cognome, foto, sesso, città natale e domicilio, data di nascita, status sentimentale e partner, preferenze sessuali, bio, lingue conosciute, parentele, azienda, università, scuola superiore, religione, orientamento politico, musica, libri, film, trasmissioni tv, giochi, sport, squadre e atleti preferiti, attività e interessi, info di recapito) o di LinkedIn (nome e cognome, qualifica e settore, area, foto, descrizione riassuntiva, posizioni – e per ciascuna qualifica, azienda, descrizione, periodo, segnalazioni -, formazione – e per ciascuna tappa di questa, scuola, descrizione, periodo, segnalazioni -, qualifiche con relativo livello e anni di esperienza, siti web, profilo twitter, interess, gruppi e associazioni, riconoscimenti e premi, info e recapiti, info di contatto)?
3. Possibilità di personalizzazione del layout
Ciascun social network fornisce un permalink a una pagina “del profilo” che mostra – tutte o in parte – le informazioni e/o gli aggiornamenti dell’utente. È possibile, e in che misura, personalizzare l’aspetto grafico e la struttura di questa pagina? Molti SN (fra questi, Flickr e LinkedIn) non consentono di uscire dallo standard; altri consentono solo modifiche parziali (Facebook ci lascia lavorare sulla combinazione di immagini di profilo mostrate, e sui dati visualizzati); altri ancora invece danno una certa libertà di personalizzazione (in Twitter e YouTube è possibile ad esempio gestire colori e sfondi, in modo coordinato col proprio “personal brand”).
4. Contenuti: tipo e struttura
Che tipo di contenuti viene pubblicato? Sono tutti dello stesso tipo? Hanno una struttura “semplice” o complessa? Esempi: su Twitter, i contenuti condivisi sono tutti dello stesso tipo, degli status update consistenti in brevi testi di max 140 caratteri. Su Facebook, invece, è possibile “postare” testi, immagini, video, link commentati. Su altre piattaforme (YouTube, Slideshare) i contenuti sono tutti documenti dello stesso tipo (rispettivamente, video e presentazioni) , ma ciascun documento pubblicato è corredato da una scheda dettagliata in cui troviamo titolo, descrizione, tag, licenze d’uso del contenuto, coordinate geografiche, etc.; su Flickr abbiamo schede dettagliate, e i contenuti possono essere sia foto che video.
5. Condivisione con altri social network
Quando pubblico un contenuto o un aggiornamento, posso farlo comparire automaticamente nel mio profilo su altri social network? E come avviene il passaggio? Ci sono collegamenti predefiniti (ad esempio, le foto scattate con Instagram possono essere condivise anche via Twitter, Flickr, Foursquare, Tumblr e Posterous; i checkin di Foursquare possono dare luogo a un twit) o devo usare i feed RSS o applicazioni ponte per importare i contenuti da un’altra parte?
6. Azioni ammesse sui contenuti pubblicati
Come è possibile interagire con ciò che pubblicano gli altri utenti? Esiste una funzione “Mi piace” (Facebook, Flickr, Instagram, LinkedIn…)? e un “Non mi piace” (YouTube)? Si può scrivere un commento (Facebook, Instagram, Flickr, YouTube, LinkedIn…)? Rispondere (Twitter, YouTube)? E queste cose si possono fare sui contenuti pubblicati da tutti (come su YouTube), o solo su quelli dei propri contatti (su Facebook e Flickr posso “taggare una persona” in una foto solo se si tratta di un mio contatto)?
7. Codifica delle relazioni fra utenti
Come sono definite le relazioni fra utenti all’interno del social network? Amicizie, come in Facebook? Un più neutro contatti (come in Flickr) o collegamenti (i link LinkedIn)? Iscrizioni (YouTube) o follow (Twitter e Slideshare)? Si tratta di relazioni simmetriche o asimmetriche, cioè il fatto che A sia in relazione con B significa e implica che B è in relazione con A (le amicizie Facebook e i collegamenti LinkedIn funzionano così) o non necessariamente è così (i contatti Flickr, le iscrizioni YouTube e i follow Twitter possono non essere ricambiati)? È possibile qualificare la relazione (in Flickr ad esempio un contatto può essere inserito in uno o entrambi i gruppi “amici” e “parenti”; su Facebook è possibile creare liste di amici, impostando in modo diverso le proprie opzioni di privacy e visibilità) o tutti i contatti sono uguali?
8. Messaggi fra gli utenti
La piattaforma consente agli utenti di inviarsi messaggi privati? Con quali vincoli? Solo fra contatti già stabiliti, solo a chi mi segue, solo se sono un utente PRO?
9. Privacy
Come viene gestita la visibilità, agli altri utenti e fuori dal social network, ad esempio sui motori di ricerca pubblici, dei profili e dei contenuti? A livello di profilo (come in Twitter, in cui si imposta il proprio profilo come pubblico o privato – alias “lucchettato“)? A livello di singolo contenuto (come in Flickr, che permette di di decidere, per ogni foto pubblicata, se è visibile a tutti, o solo ai contatti o parte di essi, o solo a chi viene invitato via link riservato)? O, come su Facebook, ci sono svariati livelli di configurazione, in base al tipo di contenuto e alla relazione (solo amici, anche agli amici degli amici, a tutti; escludendo / includendo specifici gruppi o utenti)?
10. Gruppi
Esiste la possibilità di creare gruppi di utenti? Quali sono le caratteristiche dei gruppi? Che tipo di visibilità di può definire (pubblici e aperti, pubblici ma a invito, segreti)? Com’è la loro governance (chi può invitare chi, gli amministratori sono visibili o nascosti)?
11. Servizi a pagamento
L’uso del network è gratuito per tutti (come in Twitter e Facebook) o sono previste opzioni a pagamento, con funzionalità maggiori? Ad esempio, Flickr offre agli utenti PRO più spazio e maggiori limiti in upload e la possibilità di organizzare meglio le proprie foto; LinkedIn consente di leggere le informazioni degli altri profili anche oltre il 3° grado di separazione; Slideshare offre maggiori possibilità di controllo e personalizzazione, niente pubblicità sulle presentazioni, e le analytics sull’uso dei propri contenuti.
12. Profili aziendali
Se il SN è pensato per profili “individuali”, come LinkedIn e Facebook, è comunque ammesso che le aziende / organizzazioni / enti abbiano una propria presenza qualificata come “aziendale”? con quali caratteristiche e vantaggi? Su Facebook, ovviamente, abbiamo le pagine, che richiederebbero una trattazione a sé; su LinkedIn, una scheda aziendale più limitata, ma comunque interessante.
13. Advertising
È possibile fare pubblicità sul social network? In che forme e modalità? Con quale profilazione dei destinatari? Per quali tipi di prodotti e servizi ha senso farlo? Esempi: Facebook come piattaforma generalista, con buone possibilità di profilazione destinatari; LinkedIn per la ricerca di personale o per la vendita di servizi B2B.
14. Ricerca interna
Esistono funzioni che consentono di cercare fra i contenuti pubblicati dagli utenti? Con quali parametri? È possibile esportare il risultato della ricerca e usarlo altrove? Qual è la permanenza dei contenuti? Spariscono velocemente come gli update di Facebook e i twit, o vivono a lungo guadagnando sempre maggiore SERP come i video e le presentazioni?
15. Tipo di utilizzatori
Come sono caratterizzati per età, sesso, interessi, status sociale, gli utilizzatori di questo SN? Abbiamo gente di tutti i tipi, come in Facebook? giovani trendsetter (Twitter)? appassionati di fotografia (Flickr)? professionisti o giovani con un buon curriculum scolastico (LinkedIn)?
16. Diffusione
Quanti utenti? Quali sono le dinamiche di crescita? Qual è la distribuzione geografica?
17. Frequenza di uso
Ogni quanto spesso le persone usano il social network per pubblicare aggiornamenti o contenuti? Più volte al giorno, come molti utenti Facebook, Twitter, Instagram? Ogni volta che hanno documenti da pubblicare, come una presentazione da condividere su Slideshare o un gruppo di foto da mandare su Flickr? Solo sporadicamente, come chi aggiorna il proprio profilo LinkedIn solo quando ha intenzione di cambiare lavoro?
18. Uso da cellulare o smartphone
È prevista la possibilità di usare il SN in mobilità? Si tratta di un SN pensato specificamente per l’uso con uno smartphone (come tutte le piattaforme centrate sulla geolocalizzazione, come Foursquare e Gowalla, o Instagram, creato per condividere in modo istantaneo i propri scatti)? Tipicamente, tutti i SN che sono pensati come strumenti per fare degli “status update” (Facebook, Twitter) vengono usati sia da postazione fissa sia in mobilità; altri ambienti, più “statici”, come LinkedIn, magari hanno una app per la consultazione via smartphone, ma l’uso prevalente è senz’altro quello “da postazione fissa”.
19. Ambienti di utilizzo
I contenuti vengono letti e cercati solo all’interno del SN, da utenti collegati, o sono usati anche al di fuori del loro contesto nativo? Pensiamo ad esempio a quante volte un video pubblicato su YouTube viene incluso (embedded) in un altro sito web, o viene visto dentro a Facebook; alle centinaia di funzioni che consentono di mostrare un flusso Twitter (dello stesso utente, o risultato di una ricerca) fuori da Twitter, magari su un maxischermo durante un evento; alla possibilità di vedere e inserire like e commenti di Facebook su contenuti di qualunque sito abbia installato i social plugin.
20. Contesto di utilizzo
In quali momenti e circostanze le persone usano il SN? Lavoro? Divertimento? Viaggio? Uso misto (Facebook per tenere i contatti con gli amici ma anche per partecipare a discussioni lavorative), o differenziato fra gli utenti (profili Twitter “aziendali”, “privati”, “politici”…)
21. Bisogni soddisfatti
Perché le persone si iscrivono e usano quello specifico social network? In alcuni casi, è possibile circoscrivere abbastanza bene il bisogno soddisfatto: ad esempio, Flickr è destinato ad appassionati di fotografia che vogliono avere un ambiente in cui organizzare le proprie foto e mostrarle agli altri; LinkedIn serve per gestire il proprio network lavorativo e migliorare il proprio status professionale. In altri casi, la piattaforma è così articolata (es. Facebook) o versatile (es. Twitter) che si presta agli usi e a soddisfare i bisogni più diversi.
22. Opportunità aziendali
Ha senso per un’azienda – o meglio, per la nostra azienda – vivere dentro a questo social network? Il tipo di persone che lo frequentano fa parte del nostro ecosistema? I contenuti e messaggi che vengono scambiati hanno attinenza con ciò che facciamo? Possiamo ascoltare conversazioni interessanti e rilevanti per noi? C’è qualcuno potenzialmente interessato a quel che noi abbiamo da dire? La risposta a queste domande non è mai scontata, e va analizzata caso per caso.
Ho scritto questo lungo post soprattutto per mettere ordine nei miei pensieri e dare una traccia ordinata ad alcune lezioni che sto tenendo. Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, probabilmente anche voi siete un po’ malati, come me, di smania classificatoria – del resto, una non si laurea in biologia se non ha un certo penchant per la tassonomia. Spero che anche per voi questi appunti siano utili, e, se avete osservazioni o elementi da aggiungere alla mia griglia, siete i benvenuti.
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Pur non avendo una laurea in biologia sono arrivata in fondo al post!
Questo significa che ho una qualche malattia anche io… o che il post era davvero molto interessante!
Grazie per questa utile classificazione Alessandra!
Serena coraggio, non sono malattie mortali ;-) Grazie per l’apprezzamento
Secondo me hai approfondito perfettamente il tema e sono riuscito a seguire la conseguenzialità del ragionamento come fosse un mio ragionamento. E questo mi ha fatto apprezzare quello che hai scritto.
Per cui complimenti a me.
Scherzo: brava!
Ottimo lavoro Ale… complimenti. Chiaro ed esaustivo. Grazie
Complimenti Alessandra e grazie mille per aver condiviso il tuo lavoro (non è da tutti, machettelodicoaffà?)
@Mario complimenti senz’altro :-)
@Beppe e @Daniela, grazie a voi!
In realtà vorrei proseguire, con qualche post di analisi di SN specifici, o una comparazione più approfondita di alcuni SN rispetto a singoli aspetti della griglia di analisi.
Poi, ieri, durante la lezione, ho provato a seguire il mio schema di analisi mentre illustravo i vari SN oggetto della lezione (si parlava di condivisione di materiali multimediali), e ho visto che
– dovrei riorganizzare in alcuni punti l’ordine della griglia
– funziona meglio se si ragiona per gruppi di SN, analogie e differenze focalizzandosi su alcuni aspetti, non su tutti
Insomma, seguiranno approfondimenti ulteriori :-)
Ciao Alessandra, interessante questo approccio.. oltre a questo è secondo me sempre utile spiegare le dinamiche del Social Web inteso come insieme di social network interconnessi: la nostra socialità online dipende poco dalla singola caratteristica del singolo social network ma da una affordance derivata da un sistema integrato!
A chi sono rivolti i tuoi corsi di formazione? Nei nostri spieghiamo soprattutto relativamente ai principali social network cosa offrono alle aziende in termini di possibilità di marketing e comunicazione.. insomma diamo molto peso al punto 22!
complimenti!
spesso mi trovo a spiegare che cosa sono i social network e la tua griglia (per me che sono incline alla catalogazione pur non essendo biologa) è molto utile. in effetti i punti 21 e 22 possono essere approfonditi perchè il “a cosa serve” è la domanda più immediata che sorge quando ci si trova in un nuovo ambiente sconosciuto. ovviamente distinguendo, come già fai, tra i SN “generalisti” e quelli con obiettivo più facilmente definibile.
alla base di tutto ci starebbe qual’è l’aspetto che rende “social” il network..
Grazie Michele e @lalbertini, è vero, i “perché” vanno approfonditi. Ci sto ancora lavorando sopra :-). In queso periodo sto tenendo corsi per persone che lavorano in enti e associazioni di categoria, non si tratta di aziende classiche, e la flessibilità della struttura che nella rete sociale è uno dei requisiti più importanti in questi ambiti invece scarseggia… , c’è molto interesse comunque
Complimenti Alessandra, per aver messo in ordine, per iscritto e condiviso le questa sintesi! Mi trovo spesso a fare ragionamenti sull’utilizzo dei SN e doverli spiegare a chi non li conosce .. Grazie!
dove posso trovare la tabella di comparazione: social network (foto)?
Benjamin, non l’ho mai pubblicata. Avevo iniziato a scriverla, ma poi si è trasformata nel post.
I social network hanno effetti psicologici positivi ma anche negativi !!
a chi interessa l’argomento ecco qualche spunto:
http://www.psicologo-taranto.com/gli-effetti-dei-social-network
Il post è decisamente interessante anche se, come ovvio, per fare complete considerazioni occorrerebbe scrivere una vera e propria enciclopedia sui Social! Penso che i SN abbiano aperto un Vero Universo parallelo sfruttato ancora pochissimo, soprattutto da grandi aziende con capacità d’investimento importante che a mio avviso non hanno colto la rivoluzione profonda, (infatti si limitano a un “moto di rivoluzione” attorno ad un immenso potenziale di mercato, da esse Stesse quasi delimitato, così da imbrigliare e classificare insiemi di sistema che andrebbero liberati e rivalutati) nn riuscendo a riconsiderare obsolete tecniche di marketing, quindi ho provato a formulare qualche idea di “integrazione” o sinergia, che può essere sfruttata al meglio da grandi marchi soprattutto Italiani e mi piacerebbe tanto parlarne con una esperta di SN come Alessandra Farabegoli!