[Non è un post in spirito natalizio, ma mi perdonerete]
Fino al 2010 non mi capitava tanto spesso di viaggiare in autostrada per lavoro, quindi non mi ero mai posta il problema di scaricare i costi dei pedaggi autostradali: pagavo i pedaggi ai caselli automatici con la carta di credito, e archiviavo il foglietto per abitudine fra tutti gli altri scontrini.
Quest’anno però i clienti sono aumentati, spesso in sedi non raggiungibili direttamente in Frecciarossa; così mi sono ripassata le possibili strade per mettere a costo i sempre più frequenti pedaggi.
Non avevo voglia di prendere subito il Telepass, per tutta una serie di motivi, in primis il fatto che non ero sicura che i 30 euro l’anno di costo complessivo (Viacard + Telepass) ripagassero il risparmio dovuto allo storno dei miei costi; quindi ho innanzitutto ripiegato sull’alternativa “a basso impatto tecnologico”, cioè la procedura di fatturazione scontrini.
Questa consiste nello stampare il modulo di richiesta fatturazione pedaggi, che si trova affogato in mezzo al sito web di Autostrade, allegando tutti gli scontrini in originale e indicando, per ognuno di questi, data del viaggio, caselli di entrata e uscita, targa dell’auto e classe del veicolo (bontà loro, non vi chiedono di scrivere anche che cosa eravate andati a fare quel giorno). Ricevuto il plico, Autostrade per l’Italia SpA si prende il suo tempo (tre mesi) per mandarvi la fattura.
Fatta questa procedura una prima volta, ho subito deciso di passare al piano B, la Viacard a scalare. Per acquistare e farsi fatturare una Viacard a scalare (disponibile nei tagli da €25, €50 e €75) bisogna andare a un Punto Blu. Peccato che al casello di Ravenna il Punto Blu non esista, e che i due più vicini si trovino a Rimini Sud e Castel San Pietro Terme: tuttavia, in quel periodo, tenevo un corso a San Marino e iniziavo una consulenza nella bassa bolognese, quindi passare per un Punto Blu non era un problema. La Viacard a scalare si acquista al Punto Blu e qui vi stampano subito la fattura (bisogna pianificare il viaggio tenendosi quei dieci minuti in più per la tolleranza code e problemi di stampanti, ma insomma, gliela si fa). Oppure potete comprarla (ma solo nel taglio piccolo, da €25) a un qualunque casello, nel qual caso però non ve la fatturano subito, dovete sempre passare da un Punto Blu.
Tutto bene per le prime due Viacard da €75, fatturate e consumate in poco più di un mese. La terza invece, acquistata a Castel San Pietro Terme un po’ prima che finisse la precedente, mi ha lasciata a piedi al casello di Ravenna, una sera che tornavo da una lunga trasferta: si è rifiutata di funzionare, e io sono tornata a casa con la stampata di un “modulo mancato pagamento” e un debito di €2,90 da saldare (con tanto di minaccia di messa in mora).
Era prevista l’opzione di pagare online entro 15 giorni, e io non mi sono preoccupata subito di saldare perché avevo cose più importanti a cui pensare; tuttavia, a 5 giorni dalla scadenza, col mio modulo sono andata sul sito Autostrade nell’area Mancato pagamento; ma al momento della conferma mi è arrivato a video un messaggio d’errore del server; contemporaneamente il mio gestore di carta di credito mi informava via SMS dell’avvenuto pagamento, come fa per ogni mio acquisto online.
La transazione di pagamento era andata a buon fine o no? Non sapendo cosa fosse successo, ho cercato nel sito un numero di telefono: niente, Autostrade per l’Italia riceve comunicazioni solo via fax o all’indirizzo info@autostrade.it; ho provato a chiamare il servizio alternativo di pagamento telefonico, gestito dalla Essediesse, ma questi mi hanno risposto di non poter sapere se il mio mancato pagamento risultasse evaso, perché loro si occupano solo del recupero crediti e dei pagamenti telefonici. Allora ho scritto (21 novembre) via mail. Il 28 novembre (una settimana dopo) mi hanno risposto che non risultava effettuato alcun accredito. Sono tornata a pagare, e, essendo scaduto il termine dei 15 giorni, ho dovuto anche versare la penale per il ritardo.
Ah, la mia card da €75 non funzionante, che ne è stato? Ho chiamato il servizio clienti Viacard, e una gentile signorina mi ha spiegato che a volte le card si smagnetizzano, quindi potevo, a mia scelta:
Dato che non avevo in programma a stretto giro un viaggio in quel di Rimini o Castel San Pietro, ho speso i miei 8 euro in raccomandata con avviso di ricevuta, e, dopo un paio di settimane, mi è arrivata la Viacard nuova, fortunatamente funzionante.
A questo punto mi sono rassegnata, e ho detto “vabbè, facciamo il Telepass”. Ho scoperto di dover passare per la mia banca; questa mi ha chiesto una quantità di documenti per la richiesta della Viacard a consumo; sono andata un paio di volte a firmare le pratiche, e, finalmente, lunedì scorso la mia referente di Unicredit mi ha detto “ecco il contratto, la sua card è in arrivo via raccomandata, anzi pensavo le fosse già arrivata; quando la riceve, può andare al Punto Blu e farsi dare il suo Telepass”.
Il giorno successivo, rientrando a casa, ho trovato un avviso di mancata consegna di una raccomandata. Odio gli avvisi di mancata consegna delle Poste, e odio andare alle Poste, così ho telefonato per prenotare una riconsegna su appuntamento (a pagamento). Oggi, quando il postino ha suonato, ero sicura di essere quasi giunta alla fine della lunga trafila, e di stare per mettere le mani sulla magica carta che mi permetterà di ottenere il malefico Telepass…
E invece.
Autostrade per l’Italia SpA mi ha restituito, per raccomandata, uno scontrino dell’autostrada del Brennero che avevo erroneamente inserito nella richiesta di fatturazione pedaggi.
Una raccomandata da €4,40, per avvisarmi di non poter comprendere nella fattura un pedaggio di €9,10 che io ho pagato al casello di Rolo-Reggiolo.
Ora io, anche se è la vigilia di Natale e dovrei essere meno spigolosa, voglio mandare le mie più sincere maledizioni a questo ottuso monopolista di fatto, che gestisce con metodi e procedure ottocentesche i suoi clienti e anche la propria amministrazione.
Autostrade per l’Italia SpA, sappilo: tu mi hai come cliente solo perché la tua concorrente di fatto sui lunghi percorsi è Trenitalia. Se il sito di Trenitalia fa schifo, il tuo è peggio, e ti assicuro che parlo con cognizione di causa. Morite, voi e tutti gli altri dinosauri.
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Chiedo solo per curiosità: non esiste più la possibilità di acquistare una Viacard a scalare presso un tabaccaio? Perché io facevo così, poi compilavo un po’ di modulini delle Viacard che riportano i tuoi dati sul retro (l’importante era farseli timbrare dal tabaccaio), li mettevo in una busta e, anche se dopo un paio di mesi, ricevevo la mia bella fattura.
Certo, il tempo impiegato mi fa pensare che avessero un gruppo di scrivani fiorentini che compilavano ogni volta tutto a mano, non sapendo neppure che esiste il copia e incolla. E la fattura era una copia di carta velina stampata con la stampante ad aghi, ma almeno lo sbattimento era minimo.
Ora sono passato al Telepass, che grazie a Fineco è stato ottenuto in modo semplice e gratis, senza muovermi da casa, e attivato online. Nel farlo ho ragionato non solo sul costo, ma anche sulle code che mi salto al casello…
Ma questa è solo la mia opinione ed esperienza personalissima: non fatico a credere a quanto hai raccontato sui meccanismi desueti e che non hanno minimamente in conto il cliente, frutto dell’assenza di una pur minima forma di concorrenza nel settore.
Buon Natale, comunque!
Ciao Oliviero :-) Non saprei se è ancora possibile comprare le Viacard dal tabaccaio, ai Punti Blu mi dicono che si possono comprare solo da loro o ai caselli. Io sarei stata volentieri con quelle, ma dopo l’avventura della smagnetizzazione mi sono un po’ girati i c.
Il risparmio di tempo col telepass c’è, ma soprattutto rispetto ai pagamenti dei caselli normali: io di solito passo dalle porte automatizzate per i pagamenti con le tessere magnetiche (non solo viacard, ma anche una normalissima carta di credito o il bancomat), che di solito sono sgombre. Con tutto il tempo che ho perso a chiedere il telepass, prima che recuperi in “code saltate” ci vorrà tutto il 2012.
Uno spaccato desolante e veritiero dell’Italia. E ci aggiungerei anche le Poste (con cui devo litigare OGNI stramaledetta volta per avere una fattura) e SDA (che fa finta di passare anche quando sono in casa). E pure il Registrar dei domini.it, a cui fino a un anno fa dovevamo mandare quel cavolo di fax che TUTTE le volte, TUTTE le santissime volte arrivava incompleto (perché o gli manca l’inchiostro, o manca la carta o non si sa) e ogni volta registrare un dominio era un pathos.
Morite davvero. Buon Natale.
Vedrai quando avrai il Telepass. Se ce la farai.
Il sito per la gestione del Telepass ha una qualita’ paragonabile a quello di Trenitalia e una lentezza imbarazzante (probabilmente l’ha fatto una ditta terza che ha vinto una gara al ribasso).
Ogni mese hai due fatture distinte: una per il canone Telepass di poco meno di due euro e un’altra per i viaggi.
Non c’e’ modo di fare una fattura per il canone, anche anticipata, cumulativa di piu’ mesi: ogni mese due fatture di almeno due pagine l’una.
Un delirio.
Ah, ma io non mi riferivo alle code per pagare al casellante con le monete e le banconote, ma proprio con la Viacard, il bancomat o la carta di credito.
Il mio problema era, infatti, che raramente trovavo le corsie riservate Viacard libere, ma sempre un paio di macchine di cui una di un giapponese che cercava di pagare con un bancomat della sua banca di Tokyo, e l’altra un anziano guidatore con il cappello (e un lembo di cappotto fuori dalla portiera) ;-)
Insomma, alla fine ci mettevo meno a scendere e andare a piedi.
Peccato che non vendano più le tessere in tabaccheria: evidentemente avranno lasciato al tabaccaio una commissione dello zero virgola, per cui non le vendono più. A questo punto, se si deve essere preistorici, tanto vale farlo fino in fondo, no?
ah che desolazione questa Italia, ogni volta io mi stupisco di come riusciamo a rendere complicatissime cose che invece dovrebbero (e potrebbero) essere semplicissime, non posso che associarmi alle tue maledizioni (molto poco natalizie ma che ci stanno alla grande!) per tutte quelle aziende (pubbliche e non) su questa lunghezza d’onda, purtroppo sono proprio tante…
PERSINO PEGGIO!!!
Cara Alessandra, oggi, a distanza di 2 anni e 1/2 dal suo commento, mi è capitato di uscire dal casello di Faenza dove c’era lo sciopero degli addetti. Uno solo passaggio aperto per chi pagava con carta (e chi non ce l’ha?????). Ad ogni modo non sto a raccontare il motivo per cui ho bisogno di contattare il punto blu, storia troppo lunga. Il fatto che fosse sciopero, mi dà già un sollievo. Voglio solo raccontare lo sbigottimento nel notare, non solo come ha già ripetutamente detto lei che in questa area i punti blu più vicini sono sempre e SOLO quelli… Voglio dire: non ce n’è a Forlì, non ce n’è a Cesena che ha persino due caselli e bisogna per forza, per me che sono di Cesena, andare a quello di Rimini Sud. Dove nemmeno per lavoro, come invece è successo a lei, io ho modo di andare. Ma l’ulteriore sbigottimento, misto a schifo, è stato nel notare che nel sito NON C’E’ VERSO DI SAPERE COME CAZZO CONTATTARLI PERCHE’ PER OGNI SINGOLA QUERY TI RIINVIANO ALLA PAGINA DEL TELEPASS. Della serie: DEVI COMPRARLO! Ti aiutano solo se acquisti il fottuto Telepass. Non se ne esce. In compenso lì trovi TUTTE le informazioni possibili e anche una discreta serie di FAQ (con una successiva serie di altri “fuck” miei….!!!). Ma per chi come me deve solo accertarsi di non dover pagare una multa per una sporadica volta che va in autostrada, mi dispiace, ma non c’è modo di avere un sostegno. L’unico modo, quello che ha già menzionato, a info@autostrade.it mi pare di un ufficio di Roma. Faccio notare che so per certo che la tratta che ho fatto (Cesena Nord – Faenza) mi costa Euro 2,00 (l’ho già fatta recentemente). E l’unico modo per sapere se non devo pagare la multa è andare fino al casello di Rimini Sud (pago il pedaggio e la benzina per andarci) aperto solo dal lunedì al venerdì in orari di ufficio e chiuso nei weekend e tutte le festività. Quindi mi tocca magari dover pure prendere una mezza giornata di permesso (e per il lavoro che faccio dovrei prendere una giornata intera perché mezza non é possibile) per sapere se è tutto a posto. Poi… devo sempre tornare a casa!!!!! Non c’è un FOTTUTO NUMERO DI TELEFONO per contattare il Punto blu… Decisamente il Premio come Azienda di Merda lo vince anche nel 2013!!!
Saluti cordiali
Elena
….io invece ho scoperto dalla lista movimenti trimestrali della mia banca che il 22 agosto, pagando al casello con la carta di credito, mi hanno addebitato ben 16.10€ per la tratta Cesena- Bologna san Lazzaro ed ugualmente al ritorno dopo circa 5 ore, vorrei sapere se è successo qualcosa di simile anche a qualcuno di voi e cosa deve fare uno per protestare contro questi pezzi di merda visto che anche se me ne fossi accorto al momento, una volta inghiottito il talloncino dalla macchina, come farei a dimostrare la stazione di ingresso e perché poi dovrei perdere un mare di tempo a risolvere disservizi, stranamente sempre a sfavore del cittadino, appresso a cornuti che fottono soldi per tappare i buchi di Benetton e del suo responsabile ….il tronchetto dell’infelicità…..almeno gliene tappassero uno….quello giusto una volta per sempre