Al Freelancecamp Roma quest’anno avevamo finalmente uno sponsor che ho lungamente corteggiato, tanto da andare fino ad Atlanta per convincerli che valeva la pena esserci: Mailchimp.
Di fatto Mailchimp aveva già contribuito – e non poco – al successo e alla crescita del Freelancecamp, fornendoci per 7 anni in modo completamente gratuito lo strumento con cui abbiamo coltivato e fatto crescere una community entusiasta e attiva; così nel mio talk ho raccontato come l’abbiamo usato in questi anni; puoi guardarti il video, oppure leggere il succo della storia più sotto.
Disclaimer: Mailchimp è stato main sponsor del Freelancecamp Roma 2019 e io ho tenuto questo talk a nome e per conto loro, dopo aver valutato insieme che sarebbe stato necessario avere uno speaker italiano e di evitare l’effetto-marchetta; così io ho proposto loro di raccontare il Freelancecamp come caso di studio sull’email marketing e l’uso di Mailchimp e loro hanno accettato, lasciandomi peraltro completamente libera di preparare l’intervento senza nessuna supervisione.
Fin dalla nascita del Freelancecamp la newsletter è stata uno dei nostri strumenti privilegiati di comunicazione con partecipanti e persone interessate; mentre sul versante social si succedevano l’uno all’altro i vari Twitter, Facebook e Instagram, la mailing list era lì, a fianco del sito Internet, colonna portante del nostro community management.
Per anni il nostro sito Internet non è stato altro che un blog WordPress, tirato su velocemente usando un tema piuttosto standard e senza nessuna personalizzazione particolare: tutto quel che c’era da dire lo scrivevamo in uno-due-cinque post a settimana.
La mailing list si nutriva delle iscrizioni arrivate dal modulo visibile nella sidebar, a sua volta generato copiando e incollando il codice che lo stesso Mailchimp genera da Manage Audience >> Signup Forms >> Embedded Forms.
Per distribuire questi contenuti usavamo una funzionalità utilissima di Mailchimp: la possibilità di generare campagne a partire da un feed RSS. In questo modo, ogni settimana il venerdì pomeriggio partiva una newsletter molto essenziale, con l’indice di tutti i post pubblicati nella settimana.
Se la riattivassimo oggi, sarebbe più o meno così:
A un certo punto però abbiamo cominciato a fare sul serio, sfruttando tutte le possibilità dell’editor campagne di Mailchimp:
Le nostre newsletter sono diventate ricche, colorate e molto più divertenti. Dato che prima di ogni edizione ne spediamo almeno una a settimana, ci sono di grande aiuto tutte le feature salvatempo di Mailchimp:
Le newsletter che mandiamo sono tante anche perché, pur su una lista non certo immensa (siamo da poco passati al piano a pagamento), lavoriamo tantissimo sulla segmentazione.
Uno dei criteri più importanti in base ai quali differenziamo i segmenti è la partecipazione alle diverse edizioni del Freelancecamp: ormai, fuori e dentro la Romagna, siamo arrivati a 12!
Per noi è fondamentale:
Per mantenere memoria delle iscrizioni abbiamo sempre usato (e continuiamo a usare) lo strumento dei gruppi, con un gruppo “Edizioni” le cui opzioni sono tutte le date che abbiamo fatto finora.
Da quando ci sono anche i tag, li usiamo per tenere memoria di dettagli più fini: chi ha partecipato davvero e chi invece all’ultimo non è riuscito a venire, se ha fatto la giornata di formazione e/o il barcamp, se sta nello staff, è sponsor, e così via.
Anche i tag ci aiutano a segmentare gli invii: è ormai un classico il nostro messaggio post-barcamp, diverso per chi ha partecipato davvero e per chi invece all’ultimo ha dato forfait, ma sempre con tassi di apertura vertiginosi.
Dato che le email sono per noi un canale essenziale di comunicazione e in certi periodi ne mandiamo davvero tante, è importante che le persone siano preparate a quel che succederà, così da diminuire il rischio che si cancellino dalla lista.
Per questo a ogni edizione impostiamo un messaggio automatico, che poco dopo l’ingresso nel Gruppo >> Edizioni >> Edizione corrente spiega quanti e quali messaggi arriveranno e perché non ci si deve disiscrivere.
Buona parte del successo delle nostre email è dovuto all’attenzione con cui teniamo in ordine la nostra mailing list, soprattutto cercando il più possibile di evitare le doppie iscrizioni; questo significa anche capire se qualcuno che ha acquistato il pass usando l’indirizzo email A è in realtà la stessa persona che riceve le newsletter sull’indirizzo B.
Non è qualcosa che si sistema in automatico, bisogna lavorarci “a mano” e metterci tempo e attenzione, e se lo fai in fretta rischi anche qualche inciampo (ma per sapere cosa è successo a me l’ultima volta, dovrai guardarti il video 😉)
Molto di quello che so di Mailchimp l’ho imparato sperimentando sui miei progetti: la mailing list dei lettori del mio blog, quella di Digital Update, quella del Freelancecamp. Spesso, fra l’altro, quando inizio a lavorare su progetti ben più grandi mi trovo a constatare che il livello di uso delle feature di Mailchimp è sempre molto inferiore alle reali potenzialità, quindi mi diverto a rifare in grande gli esperimenti migliori.
Mailchimp in questi ultimi mesi sta intensificando molto il rapporto coi suoi partner, coinvolgendoci in varie iniziative e chiedendo e ascoltando i nostri feedback; questo è estremamente gratificante, e io spero che sia solo l’inizio anche perché i piani in cantiere per il Mailchimp Partner Program sono molto interessanti.
Quando sono andata ad Atlanta per il Partner Lab Mailchimp mi sono presentata agli altri raccontando anche del progetto Freelancecamp; l’attenzione e l’interesse che ho suscitato mi ha ricordato di quanto bella e utile sia questa avventura, che continua a cambiare almeno un po’ in meglio le vite di chi partecipa.
Tutto sommato a quel punto non è stato difficile convincere Mailchimp a contribuire al Freelancecamp anche come sponsor: per chi ha nella mission aziendale l’obiettivo empower the underdog, il Freelancecamp è un progetto ideale; e, visti i piani che abbiamo anche noi per il futuro, continuerà ad esserlo per molto tempo ancora.
[se proprio vuoi sfogliare le slide, eccole]