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Come Mailchimp ha fatto crescere il Freelancecamp

Scritto il 29/10/2019
  • Digital Marketing

Al Freelancecamp Roma quest’anno avevamo finalmente uno sponsor che ho lungamente corteggiato, tanto da andare fino ad Atlanta per convincerli che valeva la pena esserci: Mailchimp.

Di fatto Mailchimp aveva già contribuito – e non poco – al successo e alla crescita del Freelancecamp, fornendoci per 7 anni in modo completamente gratuito lo strumento con cui abbiamo coltivato e fatto crescere una community entusiasta e attiva; così nel mio talk ho raccontato come l’abbiamo usato in questi anni; puoi guardarti il video, oppure leggere il succo della storia più sotto.

Come Mailchimp ha aiutato il Freelancecamp a crescere

Disclaimer: Mailchimp è stato main sponsor del Freelancecamp Roma 2019 e io ho tenuto questo talk a nome e per conto loro, dopo aver valutato insieme che sarebbe stato necessario avere uno speaker italiano e di evitare l’effetto-marchetta; così io ho proposto loro di raccontare il Freelancecamp come caso di studio sull’email marketing e l’uso di Mailchimp e loro hanno accettato, lasciandomi peraltro completamente libera di preparare l’intervento senza nessuna supervisione.

Fin dalla nascita del Freelancecamp la newsletter è stata uno dei nostri strumenti privilegiati di comunicazione con partecipanti e persone interessate; mentre sul versante social si succedevano l’uno all’altro i vari Twitter, Facebook e Instagram, la mailing list era lì, a fianco del sito Internet, colonna portante del nostro community management.

In principio era il blog

Per anni il nostro sito Internet non è stato altro che un blog WordPress, tirato su velocemente usando un tema piuttosto standard e senza nessuna personalizzazione particolare: tutto quel che c’era da dire lo scrivevamo in uno-due-cinque post a settimana.

La mailing list si nutriva delle iscrizioni arrivate dal modulo visibile nella sidebar, a sua volta generato copiando e incollando il codice che lo stesso Mailchimp genera da Manage Audience >> Signup Forms >> Embedded Forms.

Per distribuire questi contenuti usavamo una funzionalità utilissima di Mailchimp: la possibilità di generare campagne a partire da un feed RSS. In questo modo, ogni settimana il venerdì pomeriggio partiva una newsletter molto essenziale, con l’indice di tutti i post pubblicati nella settimana.

Se la riattivassimo oggi, sarebbe più o meno così:

L’email è un rich media

A un certo punto però abbiamo cominciato a fare sul serio, sfruttando tutte le possibilità dell’editor campagne di Mailchimp:

  • testo, con tutte le opzioni di formattazione;
  • immagini, comprese le GIF animate tanto amate da Silvia;
  • blocchi testo+immagine;
  • video;
  • pulsanti.

Le nostre newsletter sono diventate ricche, colorate e molto più divertenti. Dato che prima di ogni edizione ne spediamo almeno una a settimana, ci sono di grande aiuto tutte le feature salvatempo di Mailchimp:

  • pianificazione degli invii;
  • repository delle immagini;
  • possibilità di importare immagini direttamente da un URL;
  • editor interno delle immagini;
  • blocchi-prodotto.

Le newsletter che mandiamo sono tante anche perché, pur su una lista non certo immensa (siamo da poco passati al piano a pagamento), lavoriamo tantissimo sulla segmentazione.

Segmentare per aumentare la rilevanza

Uno dei criteri più importanti in base ai quali differenziamo i segmenti è la partecipazione alle diverse edizioni del Freelancecamp: ormai, fuori e dentro la Romagna, siamo arrivati a 12!

Per noi è fondamentale:

  • scrivere più spesso a chi ha già preso il biglietto per l’edizione che sta per arrivare;
  • mandare ogni tanto degli aggiornamenti a chi (ancora) non ha il pass, e, se ci sono ancora posti, invitare a iscriversi;
  • sapere chi ha partecipato in passato e chi non è mai venuto: quest’anno ad esempio abbiamo fatto una pre-vendita dei pass di Marina Romea dedicata a chi non aveva mai fatto un Freelancecamp, per rimescolare un po’ le acque e favorire l’ingresso di volti nuovi.

Per mantenere memoria delle iscrizioni abbiamo sempre usato (e continuiamo a usare) lo strumento dei gruppi, con un gruppo “Edizioni” le cui opzioni sono tutte le date che abbiamo fatto finora.

Da quando ci sono anche i tag, li usiamo per tenere memoria di dettagli più fini: chi ha partecipato davvero e chi invece all’ultimo non è riuscito a venire, se ha fatto la giornata di formazione e/o il barcamp, se sta nello staff, è sponsor, e così via.

Anche i tag ci aiutano a segmentare gli invii: è ormai un classico il nostro messaggio post-barcamp, diverso per chi ha partecipato davvero e per chi invece all’ultimo ha dato forfait, ma sempre con tassi di apertura vertiginosi.

Definire le aspettative

Dato che le email sono per noi un canale essenziale di comunicazione e in certi periodi ne mandiamo davvero tante, è importante che le persone siano preparate a quel che succederà, così da diminuire il rischio che si cancellino dalla lista.

Per questo a ogni edizione impostiamo un messaggio automatico, che poco dopo l’ingresso nel Gruppo >> Edizioni >> Edizione corrente spiega quanti e quali messaggi arriveranno e perché non ci si deve disiscrivere.

La manutenzione della lista

Buona parte del successo delle nostre email è dovuto all’attenzione con cui teniamo in ordine la nostra mailing list, soprattutto cercando il più possibile di evitare le doppie iscrizioni; questo significa anche capire se qualcuno che ha acquistato il pass usando l’indirizzo email A è in realtà la stessa persona che riceve le newsletter sull’indirizzo B.

Non è qualcosa che si sistema in automatico, bisogna lavorarci “a mano” e metterci tempo e attenzione, e se lo fai in fretta rischi anche qualche inciampo (ma per sapere cosa è successo a me l’ultima volta, dovrai guardarti il video 😉)

Usare Mailchimp per i clienti

Molto di quello che so di Mailchimp l’ho imparato sperimentando sui miei progetti: la mailing list dei lettori del mio blog, quella di Digital Update, quella del Freelancecamp. Spesso, fra l’altro, quando inizio a lavorare su progetti ben più grandi mi trovo a constatare che il livello di uso delle feature di Mailchimp è sempre molto inferiore alle reali potenzialità, quindi mi diverto a rifare in grande gli esperimenti migliori.

Mailchimp in questi ultimi mesi sta intensificando molto il rapporto coi suoi partner, coinvolgendoci in varie iniziative e chiedendo e ascoltando i nostri feedback; questo è estremamente gratificante, e io spero che sia solo l’inizio anche perché i piani in cantiere per il Mailchimp Partner Program sono molto interessanti.

E infine

Quando sono andata ad Atlanta per il Partner Lab Mailchimp mi sono presentata agli altri raccontando anche del progetto Freelancecamp; l’attenzione e l’interesse che ho suscitato mi ha ricordato di quanto bella e utile sia questa avventura, che continua a cambiare almeno un po’ in meglio le vite di chi partecipa.

Tutto sommato a quel punto non è stato difficile convincere Mailchimp a contribuire al Freelancecamp anche come sponsor: per chi ha nella mission aziendale l’obiettivo empower the underdog, il Freelancecamp è un progetto ideale; e, visti i piani che abbiamo anche noi per il futuro, continuerà ad esserlo per molto tempo ancora.

[se proprio vuoi sfogliare le slide, eccole]

Come Mailchimp ha aiutato il Freelancecamp a crescere from Alessandra Farabegoli

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