Stamattina ho aperto MailChimp con l’intenzione di rivedere un po’ l’organizzazione della mia lista (poi ti spiego perché, leggi fino in fondo), e ho trovato un po’ di novità.
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è che gli “iscritti” hanno cambiato nome, per diventare “contatti”.
Conoscendo l’attenzione che MailChimp riserva alle parole (la sua “guida di stile” resta una delle migliori che io abbia mai letto), ho subito drizzato le antenne, perché cambiare nome a un concetto così centrale nella piattaforma non è qualcosa che avviene a caso.
La seconda novità è la comparsa di una nuova colonna dell’archivio iscritti, “Email Marketing status”; l’elenco iscritti ora mi fa vedere anche chi si è disiscritto (o è stato cancellato da MailChimp per eccesso di bounces), e il nuovo campo viene proposto subito come criterio di segmentazione:
Fra i valori possibili di Email Marketing Status c’è anche un “Non-Subscribed”: persone di cui abbiamo l’indirizzo email, ma che non hanno mai chiesto di iscriversi alla nostra newsletter. Secondo l’help di MailChimp sono i clienti del nostro ecommerce che non hanno mai chiesto di iscriversi alla newsletter, ma io tendo a pensare che l’uso che ne potremo fare a breve comprenderà anche altro, ad esempio i visitatori del nostro sito a cui MailChimp in qualche modo ha potuto associare un indirizzo email o le persone contattate attraverso Facebook.
Sì, perché nei giorni scorsi MailChimp ha annunciato che a breve — dal 2 febbraio, per l’esattezza — dentro all’account MailChimp sarà possibile gestire direttamente le proprie campagne Facebook.
Il collegamento preferenziale MailChimp-Facebook era già in qualche modo prefigurato dal fatto che MailChimp sia l’unico mailer integrabile direttamente nel processo di creazione di audience personalizzate per gli annunci Facebook; certo, MailChimp è in assoluto il mailer più diffuso, ma di solito Facebook guarda dall’alto al basso (prima di asfaltarli) i tool terzi, quindi io mi sto chiedendo se questa mossa di MailChimp sia in qualche modo concordata con Facebook, o se sia una decisione autonoma e indipendente.
Di certo, MailChimp ha ben chiaro che per i suoi clienti fare marketing in modo efficace implica non limitare il proprio orizzonte all’email marketing, e non fa che ribadirlo attraverso case studies ed esperimenti come “What’s in store”, lo store online allestito e tenuto in piedi per un anno come palestra di prova di quel che significa usare MailChimp per vendere.
Su questa linea, non posso che essere d’accordo con loro; tendo invece a diffidare un po’ delle piattaforme che si propongono di fare tutto, perché preferisco usare strumenti ottimizzati ciascuno per una funzione e poi integrarli fra loro; ma naturalmente sono sempre pronta a cambiare idea, se la realtà prende una piega diversa.
Vedremo; io intanto mi preparo a integrare e aggiornare libro, video e corsi.
Il motivo per cui stavo rivedendo la segmentazione della mia mailing list è che ho un po’ di novità interessanti, ho rivisto il mio piano editoriale per blog e newsletter, e ho delle chicche che posso e voglio distribuire solo via newsletter e che non finiranno nel blog. Quindi:
Anche se MailChimp cambia in continuazione, nel libro e nel video corso io cerco di trasmettere i concetti che contano davvero, e che restano validi al di là degli aggiornamenti di interfaccia, dei nomi che cambiano, degli adattamenti più o meno grandi. Poi, per tener dietro agli aggiustamenti più o meno grandi e anche per capire quello che non è chiaro durante la pratica quotidiana, chi si iscrive al corso online ha anche il gruppo riservato su Facebook, dove quasi ogni giorno rispondo a qualche domanda. Io te l’ho detto, se ti serve sai dove trovarmi.
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