La settimana scorsa dovevo chiamare una persona con cui fissare un appuntamento, e, non ritrovando il suo biglietto da visita, sono andata sul sito della sua azienda. Sapevo già (l’avevo visitato qualche giorno prima) che si trattava di un rutilante sito tutto in Flash, categoria che odio, ma contavo comunque di trovare da qualche parte le informazioni di base. Con mio disappunto, invece, dopo una lunga esplorazione, mi sono dovuta rassegnare: né indirizzo né telefono. A quel punto, ho fatto una ricerca su Google, e, tramite Google Map, ho recuperato il numero di telefono, e ho potuto chiamare il mio contatto.
Il giorno dell’appuntamento, sono uscita di fretta, e ho impostato al volo il navigatore mentre facevo sosta al distributore. Ricordavo solo il nome della via, non il numero civico, ma ho pensato che, una volta a destinazione, sarei riuscita comunque a cavarmela.
Arrivata in zona, ho accostato a lato della strada e tirato fuori l’iPhone per cercare con calma il numero civico; dato che Flash sull’iPhone non funziona, il sito era inservibile, così sono andata direttamente su Google Maps.. e ho scoperto che l’indirizzo dell’azienda era senza numero civico! Così, ho dovuto di nuovo telefonare per riuscire ad arrivare.
Al termine della giornata di lavoro, mentre ci stavamo accomiatando, mi sono ricordata del problema, e ho segnalato la cosa al mio interlocutore; piuttosto stupito, mi ha subito chiesto di accompagnarlo dall’autore del sito, così ne avremmo parlato direttamente con lui.
Maledicendomi in silenzio (burrasca in vista), l’ho seguito, e sono arrivata dalla persona che aveva progettato il sito; quando gli abbiamo esposto il problema, la sua prima reazione è stato “impossibile!”; ha aperto il sito sul suo schermo 23 pollici (lo schermo principale, intendo; quello accessorio per i tools era un banale 17 pollici), dove, nell’angolo in alto a destra della videata principale, un bel link “contatti” apriva le informazioni che mi sarebbero servite.
Gli ho sorriso, e gli ho spiegato che io uso un MacBook 13 pollici, in cui parte dello spazio è occupata in permanenza dalle icone del dock in basso sullo schermo, e inoltre nel mio Firefox tengo quasi sempre visibili un paio di toolbar aggiuntive; di conseguenza, nel mio schermo il link “contatti” del loro sito risulta *sempre* irraggiungibile. Nel frattempo, il mio primo interlocutore era tornato nel suo ufficio, per provare il sito anche sul proprio notebook, e con sua grande delusione aveva scoperto che neppure da lui riusciva a vedere il link “contatti” (e non uscivano fuori neppure barre di scorrimento che permettessero di arrivare al punto); naturalmente non ci aveva mai fatto caso prima, perché raramente uno deve cercare il proprio indirizzo, ma, ora che gli avevo fatto notare la cosa, era piuttosto infastidito dall’inconveniente.
Punto sul vivo, il progettista ha iniziato a reclamare che l’area utile del sito era stata impostata nella dimensione minima di riferimento, 900×600 pixel, e che probabilmente la scomparsa del menu di servizio su schermi piccoli era sopravvenuta dopo alcune ultime modifiche; ho cercato di placarlo dicendo che ne ero sicura, e che comunque ero altrettanto sicura che avrebbero risolto velocemente la cosa, ma lui insisteva sul fatto che i 900x600px sono assolutamente il minimo sindacale, e che non esistono siti al di sotto di queste dimensioni; allora, sempre continuando a sorridere, gli ho detto che certamente era stata usata una dimensione minima congrua, ma che in ogni caso era necessario far sì che le informazioni essenziali “tenessero” anche in condizioni più ridotte. Sempre più arrabbiato, ha ribadito che la dimensione della pagina era giusta, e che se io avevo uno schermo piccolo alla fine era un problema mio; al che gli ho risposto che secondo me era più un problema loro, ma poi ciascuno è libero di pensarla come vuole, e ho chiuso lì la storia.
Morale: sicuramente voi non avete bisogno di questa checklist, ma preferisco non dare mai niente per scontato, quindi vi riassumo tre cose da tenere SEMPRE presenti quando realizzate – o fate realizzare – un sito web che sia utile (anche) per farvi trovare:
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Le checklist sono sempre molto utili, specialmente se sono semplici. Nel parlare coi clienti, uno si prepara sempre su massimi sistemi, brand management e altre belle cose ma spesso si devono affrontare (e tentare di risolvere) problemi a prima vista elementari, come nel tuo caso. E la reazione del progettista (e del tuo interlocutore, che non si è convinto fino a che non ci ha sbattuto il naso lui stesso) è un esempio perfetto di come le aziende “ascoltano” i consigli esterni: “è un problema tuo, non nostro”.