Venerdì scorso ho partecipato alla seconda giornata di Ebook Lab Italia, tenutosi alla Fiera di Rimini, un evento davvero ben costruito e interessante.
Un’ottima sintesi dei contenuti delle tre giornate è quella scritta da Federica Dardi per Apogeo (“Il futuro dei libri è sempre più elettronico“); sui motivi della buona riuscita dell’evento rimando senz’altro alle riflessioni di Gianluca Diegoli, “#ebooklab e dieci consigli per eventi di successo, nel 2011”. Mi associo quindi ai complimenti per gli organizzatori, e li faccio soprattutto ad Antonio Tombolini, che ho avuto finalmente il piacere di conoscere di persona.
Su editoria, ebook, lettura, il mio sguardo non è quello di un’addetta ai lavori, ma “solo” di una lettrice, appartenente a quella minoranza (il 6% in Italia) di lettori forti che leggono almeno 12 libri all’anno (nel mio caso sono sempre stati almeno il triplo).
Proprio per questo mi ero ritrovata perfettamente nel post di Mafe De Baggis sui “desideri della lettrice”: e credo sia fondamentale che le case editrici passino dal parlare “ai lettori” al parlare “con i lettori”.
La mia wishlist in fatto di lettura è ancora più terra-terra di quella di Mafe: e mi rendo conto che questo può sembrare frustrante a chi lavora nell’editoria, perché senz’altro è più entusiasmante inventare una nuova “forma-libro” piuttosto che lavorare sulle “esigenze di base” del quotidiano. Ma d’altronde, ho combattuto per anni contro clienti e designer aggrappati a rutilanti interfacce Flash di siti che, alla prova dei fatti, si dimostravano inusabili e inutili, quindi conosco questo genere di malattia.
I miei desiderata quindi sono innanzitutto:
- voglio poter scegliere per tutti i libri anche l’edizione elettronica, e che sia disponibile in tutti i formati: anche se non avete ancora fatto accordi con Amazon per venderli nel Kindle store, m’importa niente, datemi i libri in formato .mobi che mi arrangio da sola. Statene certi: non comprerò un secondo ebook reader per voi, piuttosto imparo a piratare
- prezzi decenti: un ebook “normale” (non parlo di robe interattive e multimediali, ma di quello che ho sentito chiamare con disprezzo “ebook fotocopia”) deve costare MENO di quello di carta, DECISAMENTE MENO. La mia soglia d’acquisto d’impulso si sta abbassando, qualche tempo fa era sui 10 euro, ora è scesa verso i 5. Continuo a comprare anche a prezzi più alti, ma mi rifiuto di farlo se – come succede ogni tanto su Amazon – il libro di carta costa meno di quello digitale (nb: intendo dire che non compero né l’edizione di carta né quella elettronica)
- acquisti online facili: fate dei test di usabilità sui vostri siti, confrontateli con Amazon, rendetevi conto della vostra situazione, migliorate le interfacce e la velocità. Venderete di più, ve lo garantisco
- edizioni curate: attenzione ai font usati, ai refusi, alla qualità delle traduzioni (lo dico per gli ebook, ma anche certi libri di carta che ho letto di recente ne avrebbero avuto bisogno)
- scuola: dateci dentro! Mio figlio inizia a settembre la scuola primaria, e fra pochi anni comincerà ad avere tanti testi scolastici. Avete 5 anni per convertire tutti i vostri cataloghi al digitale, e convincere le scuole italiane ad abbandonare il demenziale spreco di carta, inchiostro e spazio magazzini che sono i testi scolastici. Ho ascoltato il seminario di Garamond, e guardato il loro catalogo online, è un buon inizio, ora è il momento di accelerare e lavorare su progetti ancora più innovativi, come Flat World Knowledge: testi gratuiti online, a prezzi accessibili offline, con licenza aperta e personalizzabili dai docenti
Ci si rivede fra un anno a Rimini, e vedremo quanto siamo andati avanti sulla realizzazione di questi modesti desideri di una lettrice: io, dopo Ebook Lab Italia, sono abbastanza ottimista :-)
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2 commenti a “Il futuro delle mie letture – desideri a margine di #ebooklab”
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