Nel mio ultimo post “Email marketing per promuoversi – come farlo nel modo giusto” parlavo di come sia inutile, anzi controproducente, inviare campagne email a perfetti sconosciuti o a chi non si è iscritto consapevolmente alla nostra mailing list: ci sono modi molto più efficaci di raccogliere contatti davvero interessati a noi.
Nel corso di una cassetta degli attrezzi dell’ultima edizione di BTO io ed Enrico Marchetto abbiamo affrontato proprio questo argomento, presentando un caso di studio reale messo in piedi con un budget davvero minimo.
(Se ancora non conosci Enrico Marchetto, socio e strategist nell’agenzia triestina Noiza, sappi che è uno dei massimi esperti italiani di Facebook advertising, e, oltre a saperne a pacchi, è anche un docente strepitoso, di quelli capaci di tenere viva l’attenzione dei corsisti per una giornata intera pur addentrandosi a fondo anche in aspetti molto, molto tecnici)
Ecco il video del nostro workshop: tre quarti d’ora belli densi ma anche divertenti; se non hai tempo di guardartelo tutto, sotto ci sono il riassunto e le slide.
Tutti gli strumenti del digitale non possono più essere considerati mondi a sé stanti, ma vanno pensati nel contesto di una strategia, di business ancor prima che di marketing.
Quando mappiamo il customer journey, il percorso che fanno le nostre buyer personas dalla scoperta della nostra esistenza (awareness) alla fase in cui diventano nostri clienti o, addirittura, nostri fan, troviamo l’email in molte delle tappe (touchpoint) di questo cammino:
La mailing list è un vero e proprio asset aziendale, che raccoglie sono clienti, prospect, stakeholders; dobbiamo farla crescere nel modo giusto, analizzarla e conoscerne composizione, gusti e abitudini, ripulirla periodicamente di chi non è più interessato a noi.
I passi per farla crescere in modo sano:
Facebook, il social network più “universale”, ci è di grande aiuto in questo, grazie all’enorme quantità di informazioni che è in grado di raccogliere ed elaborare su un enorme numero di persone che lo frequentano quotidianamente.
Non solo Facebook ci aiuta nell’indagare gusti e abitudini del nostro mercato (il punto 1) attraverso le funzioni di Audience Insights, ma ci permette di indirizzare campagne di acquisizione iscritti e lead alle persone giuste (punto 3) senza metterci a sparare nel mucchio:
Facebook ci aiuta non solo perché ci permette di individuare dei target potenzialmente interessati alla nostra proposta, ma anche perché rende quanto mai frictionless il processo di acquisizione.
In BTO abbiamo portato un caso di studio imbastito velocemente qualche settimana prima dell’evento, proprio per mostrare come meccanismi di questo tipo sono applicabili anche quando non si hanno a disposizione dei budget galattici. Abbiamo lavorato insieme all’Hotel Victoria di Trieste, un hotel letterario 4 stelle (*).
In tutti i casi, sono stati esclusi dalla audience delle campagne Facebook tutti i residenti nel raggio di 80km da Trieste.
In entrambi i casi, le persone che si registravano entravano in una lista MailChimp, ricevendo nel messaggio di benvenuto il codice sconto e il link per prenotarsi sul booking engine dell’hotel; dopo un certo lasso di tempo, chi non aveva prenotato riceveva un secondo messaggio per ricordare nuovamente la possibilità di usare il coupon.
Se guardi il video fino alla fine, racconto come nel corso della campagna il Victoria, avendo superato il limite dei 2000 iscritti, è passato al piano a pagamento MailChimp, e alla fine del workshop do una serie di consigli per risparmiare sul canone MailChimp (ottenendo anche qualche altro utile effetto collaterale). Buona visione!
(*) Disclaimer: ho conosciuto Lorenzo Vidoni, direttore del Victoria, la prima volta che ho tenuto un corso di email marketing a Trieste, in UAU Academy, perché sono stata ospite nel suo hotel e lui è venuto al mio corso; successivamente, sono tornata al Victoria come cliente, perché l’hotel è veramente bello e gestito con un’ospitalità squisita. Di recente Lorenzo ha acquistato per l’hotel un pass del mio video corso online su MailChimp.
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