ho ascoltato la conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri di ieri, e – dato che sono una persona ottimista – mi sono detta che questa volta per noi partite IVA non c’è molto, ma che comunque siamo a un punto di svolta, e qualcosa può cambiare.
Ho pensato che, se le assunzioni a termine e l’apprendistato diventano più semplici e umane, spariranno molte finte partite IVA, aperte obtorto collo da persone che vorrebbero e dovrebbero lavorare come collaboratori dipendenti. Ho fatto per otto anni l’imprenditrice, le “regole tortura” che citava il ministro Poletti a proposito di apprendistato e contratti a termine le ho sofferte tutte: che si torni al buonsenso mi pare una gran bella novità. Sono anche contenta che la cassa integrazione la paghino un po’ di più le aziende che la sfruttano di più, e che vogliate razionalizzare il sistema di collocamento (ora quello pubblico è palesemente inutile).
Io sono una partita IVA vera e convinta, contenta di esserlo, tanto che, insieme ad altri due freelance come me (Gianluca e Miriam) organizziamo da tre anni il Freelancecamp, evento in cui i freelance “per scelta” si incontrano, si organizzano, imparano a lavorare meglio. Vieni a trovarci anche tu il 24 e il 25 maggio? Non è un convegno paludato, ma un laboratorio, cioè un posto in cui si lavora senza perdere la leggerezza e il sorriso: dovrebbe piacerti.
Il motivo per cui mi piacerebbe che tu ci fossi, al Freelancecamp, è che molti ancora non capiscono che il lavoro oggi in Italia siamo anche noi: noi indipendenti, noi partite IVA, noi consulenti e collaboratori, noi che spesso ci uniamo e diamo vita alle startup, noi che a volte ce ne andiamo e poi torniamo e comunque ci consideriamo cittadini d’Europa e del mondo, non provinciali arroccati nel “qui si è sempre fatto così“.
Da freelance convinta, da partita IVA orgogliosa di esserlo, ho un po’ di cose da dirti.
Dato che il lavoro mi va bene (perché sono brava e so organizzarmi), pago tante tasse. Non evado sia per scelta etica, sia perché lavoro con le aziende, quindi fatturo tutto ciò che guadagno. Anche se, fra tasse e contributi, lascio allo Stato più della metà di quanto fatturo, non ho intenzione di spintonare per passare avanti nella fila lasciando indietro gente che, oggettivamente, ha più bisogno di me.
Non mi lamento di pagare le tasse, anche se ogni tanto anch’io avrei la tentazione di sfogarmi.
Quello che chiedo, e lo chiedo con forza, sono altre cose.
La prima e la più importante riguarda il funzionamento della Pubblica Amministrazione, a tutti i livelli. So che ha già letto il mio post-sfogo “Perché non voglio più clienti della Pubblica Amministrazione”: quando l’ho scritto, è stato come aver dato voce a tutti noi che ogni giorno sbattiamo la testa contro dei muri di gomma, e non hai idea di quanti mi sono venuti a stringere la mano per dirmi “anch’io”, delle migliaia di condivisioni online, delle centinaia di commenti sul mio blog e altrove.
E l’esperienza si rinnova ogni giorno: ieri dalla Provincia di Firenze mi hanno chiamato, per dirmi che – dopo che ho portato a termine un piano di formazione individuale sul digital marketing a una persona che ha avuto un voucher di formazione dall’Ente – la Ragioneria non può pagarmi la fattura. Il problema è che io – ditta individuale – ho fornito un conto corrente che risulta intestato a una persona (me stessa), e questo non va bene alla Ragioneria; così dobbiamo fare un giro assurdo per farmi avere i miei soldi. Inutile specificare che nel progetto presentato l’anno scorso era scritto a chiare lettere chi ero, come avrei fatturato, dove mi sarei fatta pagare, quale forma societaria ho: e che questa è formazione di quella che serve, non i corsi fatti per far lavorare gli amici degli amici (leggi i feedback sui nostri corsi qui).
E la complicazione di farli partire, i progetti! La mia amica Francesca Sanzo, che porta avanti un lavoro meraviglioso di formazione digitale coi ragazzi e i genitori, stamattina si sfogava su Facebook perché lavorare con le scuole è, spesso, un travaglio assurdo:
Le tasse le paghiamo, ma rendici la vita più semplice e fai che i nostri soldi vengano spesi meglio: aspetto con molta impazienza i prossimi mesi, in cui hai promesso di dedicarti alla riforma della PA: ce n’è tanto, tanto bisogno.
La seconda cosa che ti chiedo è che il diritto all’assistenza sia garantito davvero anche a noi. Avrai letto sicuramente l’appello lanciato da Daniela Fregosi, una lavoratrice autonoma che, dopo una diagnosi di tumore al seno, ha scoperto sulla sua pelle tutti i limiti dell’assistenza garantita a chi si ammala – e fino a quel momento ha pagato fior di contributi.
Visto il livello di assistenza fornito dall’INPS in caso di malattia, noi lavoratori autonomi in caso di malattia non troppo grave lavoriamo lo stesso, che la diaria non copre nemmeno il tempo di stare in fila dal dottore per farci fare il certificato, e i progetti e i clienti non aspettano; se è qualcosa di grosso, siamo messi come Daniela. Ti sembra giusto? A me no. Per questo, quando sento parlare di autonomi tutti evasori da parte di gente che con due linee di febbre si mette a letto, mi girano un po’ le scatole.
Hai annunciato un piano straordinario sul Terzo Settore: ne sono contenta, molti di noi ci lavorano, col Terzo Settore, e siamo consapevoli della sua importanza. Ti chiedo di destinare attenzione e risorse a un settore altrettanto importante per il paese, il Turismo. Se in tanti stiamo pestando i piedi non è per un capriccio, è che il turismo muove ricchezza e mette a frutto tutto quel che l’Italia ha di unico e non esternalizzabile: la grande bellezza che ci fa dire, nonostante tutto, #ITisME.
Caro @matteorenzi ce lo hai insegnato tu a “fare Renzi”, a non chiedere permesso ma chiedere fatti. Su turismo vogliamo #laRispostabuona
— Roberta Milano (@robertamilano) March 13, 2014
#laRispostabuona che non sono i soldi per Pompei ma un piano nazionale per gestire la Cultura e il Turismo. cc @matteorenzi @dariofrance
— insopportabile (@insopportabile) March 13, 2014
#laRispostabuona Perché è assurdo che turismo nel 2013 in Europa +5% e in Italia -4,7% (dati ott.) @matteorenzi pic.twitter.com/JiMl0yJxoB
— Roberta Milano (@robertamilano) March 13, 2014
Ecco, anche se noi a maggio non avremo 80 euro in più in busta paga – perché la busta paga non ce l’abbiamo – una birra con noi al Freelancecamp te la offriamo lo stesso.
Lo so che tu sai bene che anche noi siamo il lavoro, che anche noi siamo l’Italia, ma bisogna che lo capiscano tutti, e il fatto che tu venga a trovarci – o se proprio non ce la fai, che tu ci segua sull’hashtag #freelancecamp – sarebbe un bel segnale che è arrivata, anche per noi freelance, #laSvoltaBuona.
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Sarei contento anche io se tu venissi Matteo.
Perchè potrei dirti in faccia che non ci credo. Non credo ai tuoi editti, alle tue slides con le quali in 3 mesi cambierai il mondo, non credo ai tuoi slogan, ai tuoi hashtag, ai tuoi #discorsibuoni che cambiano ogni volta a seconda del pubblico di fronte al quale ti trovi.
Sarei contento tu ci fossi perchè sono certo che dirai che le PartitaIva sono il futuro del Paese e sono certo che ti presenterai con almeno altri 10 progetti innovativi.
Non a caso ho detto “progetti”. Mi ha aperto gli occhi questa mattina Nicolini dai microfoni di Radio24. Le leggi prima di diventare tali passano dalle proposte e dai decreti. E di tutte le cose che hai presentato ieri in conferenza stampa, quelle delle quali potevi parlare ieri e che non hai rimandato alla prossima volta, non c’è depositato un solo decreto. Non uno solo. Impensabile che quella raffica di proposte diventi una legge in 3 mesi. Non in Italia.
Sarei davvero contento tu ci fossi, perchè adoro Alessandra e il lavoro che fa, adoro i suoi barcamp e adoro gran parte dei suoi amici che erano o sono diventati anche miei amici e che sono persone speciali che credono davvero in questa PartitaIva. E mi dispiace vederli così, illusi e speranzosi da tutti i buoni propositi con cui da mesi hai intasato tutti i media.
Che almeno qualcuno ci riporti sulla terra e ci dica: sarà come sempre. Dovrete cavarvela da soli e fare come avete sempre fatto. Tanto siete una razza speciale e per questo sopravviverete.
Io almeno, mi sono attrezzato da solo. Col mio network, con le mie idee, con la mia personale innovazione, senza Big, senza Bang.
Non posso che concordare con il malessere delle P.Iva.
Io lo sono stata fino a 3 anni fa, dopo più di 20 anni adesso lavoro in uno studio legale rinomato ( lei è molto conosciuta) e tirate le somme…….molto meglio essere una P.Iva.
Fino a quando non vi si lavora pochi hanno idea di cosa vuol dire”sfruttamento” del lavoro dipendente, di cosa vuol dire essere considerati dall’alto in basso. Dignità? Rispetto? scordatevelo Freelance, sto cercando di scappar via da questo ambiente.
È l’avvocatura italiana che si muove per proporre le leggi ma come si può pensare di poter cambiare in poco tempo un sistema lobbistico che si autodifende a colpi di lobbismo ad uso esclusivo di potere personale? Guardate come si sono mossi e si muovono per i loro parametri, pensando alla loro giusta retribuzione lavorativa. Il CNL degli studi professionali ha le tariffe orarie più basse in assoluto, prendiamo meno di lavori manuali decisamente più semplici.
13a?14a? Quanto stress, quanta miseria umana ci viene sputata in faccia senza poter reagire solo perchè si è “gerarchicamente” più in basso, mi sono dovuta gridare addosso anche questo. Nessuno sa, ma esiste un mondo sommerso di ottime persone dipendenti normali, no quadri o dirigenti, che soffrono e subiscono situazioni medioevali ! Insisto ” medioevali” ed il mondo avvocatile ne è uno degli artefici più importanti. Non si difendono i clienti si usano per acquisire voce potente, prepotente.
Renzi ne dovrà avere di faccia tosta e di coraggio per portare avanti le sue idee perchè questi qui, i professionisti d’Italia, avvocati, commercialisti, notai, consulenti etc etc sono lobby arroccate sui loro interessi e non certo su quelli del Paese.
I soldi ci sono e tanti, lo Stato Italiano ne ha tanti ma non sono per lo sviluppo del Paese, sono per quei pochi che lasceranno muovere a Renzi le giuste pedine del momento e poi tutto come prima. Solo una forte coscienza nazionale ci può salvare da questa corruzione marcia e piena di parassiti, ma rimango sconcertata quando un Berlusconi ottiene così tanto appoggio dagli Italiani.
Non aggredite i dipendenti normali. I manager pubblici, i quadri, i dirigenti etc etc……i peggior nemici dell’Italia di oggi, dalle banche, alle Regioni, ai Comuni.
E qui mi fermo. Resto a combattere sulla mia via.
Ci vediamo il 24 ed il 25 maggio.
Buon tutto a tutti i coraggiosi di questo Paese stupendo e miseramente calpestato.
Da una città in crisi – Bologna
Non è chiaro perché agevolazione proposta da governo Renzi sta creando due categorie dei cittadini : dipendenti con reddito mensile inferiore a 1500 Euro e lavoratori autonomi e pensionati con lo stesso reddito!