Chi viene ai miei seminari sa che, quando parlo di web analytics, mi raccomando sempre di usare un approccio sperimentale aperto, cioè:
A tre settimane dalla prima edizione del corso Digital Update, e io e Gianluca Diegoli abbiamo completato il primo giro di questo loop.
Come ci aspettavamo, la prima edizione è stata un test estremamente istruttivo, e i partecipanti (25 il primo giorno, 15 il secondo) ci hanno fatto un po’ da cavie, godendo in cambio di un bonus di gratitudine particolare da parte nostra ;-) nonché di un “prezzo di lancio” leggermente più basso di quello delle prossime edizioni.
Dopo il corso, ho chiesto a tutti loro di rispondere a un questionario di valutazione (il nostro l’ho creato con Surveymonkey ma lo si può creare con Typerform, con i form di Google o con tanti altri strumenti), e insieme a Gianluca ho ragionato sui feedback – sia quantitativi che qualitativi.
Partiamo dai numeri.
Tutte le 21 persone che hanno risposto al questionario, alla domanda “consiglieresti questo corso ad altre persone?” hanno risposto di sì. Se volete chiederglielo direttamente, ne trovate un bel po’ nella lista Twitter /digitalupdate, interrogateli su come si sono trovati.
Passando agli aspetti specifici dell’esperienza, le risposte sui contenuti del corso, insieme ai suggerimenti “a testo libero”, sono quelle che ci hanno dato più materiale su cui lavorare:
Nelle due giornate abbiamo trattato moltissimi aspetti della costruzione di una strategia digitale, ma la scelta che avevamo fatto di concentrare tutta la parte di lezione il primo giorno si è rivelata poco funzionale: infatti, dalle prossime edizioni, distribuiremo la parte teorica in entrambe le giornate, alternandola con i momenti di “domande e risposte”, l’analisi dei casi portati dai partecipanti, la discussione aperta.
Questo significa anche che non ci sarà più la possibilità di frequentare una giornata sola del corso: ci rendiamo conto che questo potrebbe essere visto come un vincolo, insieme alla scelta di non tenere il corso nei weekend ma durante la settimana. D’altra parte anche questa scelta dipende da una nostra ferma convinzione, che la formazione faccia parte del lavoro quotidiano di tutti noi, non sia un “di più” da confinare nei weekend (lasciamo stare che poi si finisca a lavorare anche nei weekend o la sera…).
Ogni tanto, quindi, vale la pena di “chiudere per corso” come ha fatto Marco col suo negozio di ottica:
Buono il rating dei docenti, che comunque non si accontentano e aspirano a migliorare ulteriormente:
Quanto agli aspetti organizzativi, confermiamo di voler cercare il più possibile location “calde”, non nel senso della temperatura ma in quello dell’umanità e della gradevolezza; le prossime volte, faremo di tutto per dare il wifi ai partecipanti (ma poi non distraetevi guardando Facebook!), e magari il “light lunch” comune lo terremo un po’ più light (va bene che siamo divertenti, ma costringervi a seguire una lezione di analytics dopo un pranzo romagnolo di tre portate è stato forse chiedervi troppo).
In queste settimane quindi io e Gianluca abbiamo riorganizzato il programma e modificato un po’ la successione e il peso degli argomenti:
Siamo pronti quindi per le prossime edizioni in calendario da qui all’estate: Digital Update Milano il 17 e 18 maggio, Digital Update Roma il 29 e 30 maggio e Digital Update Bologna il 26 2 27 giugno.
Dato che Pasqua, i temporali primaverili, le cavallette, ci hanno un po’ distratto dall’opera di promozione, abbiamo deciso di prorogare di una settimana i termini dello sconto earlylovers per le edizioni di Milano e Roma: quindi, se volete iscrivervi pagando 450 euro invece dei 490 della quota intera, avete tempo fino al 22 aprile (la data bolognese è più avanti, e la quota di iscrizione earlylovers c’è fino al 10 maggio).
Vi aspettiamo!
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Sono curioso di sapere come avete gestito quell’unico partecipante a cui non è andato bene niente :-)
@Gaspar, ci siamo chiesti chi sia (e peraltro anche lui/lei ha risposto “sì” alla domanda finale sul “consiglieresti il corso ad altri”), ma non siamo riusciti a capirlo, nemmeno dai commenti.
Di solito la delusione è sempre in relazione alle aspettative, quello che cerchiamo di fare è migliorare la comunicazione sul “che cosa puoi ottenere”, in modo da non generare attese non corrispondenti a quel che sarà il corso.
Secondo me quella risposta “negativa” era un errore di interpretazione della scala da parte dell’utente, perché sembra davvero strano ed in contraddizione con la risposta sul consiglio.