[Nelle scorse settimane ho tenuto alcuni seminari di formazione presso una società che si occupa di selezione del personale, con l’obiettivo di spiegare ai responsabili della selezione come usare la rete e i social network nel loro lavoro. Visto che l’argomento ha suscitato molto interesse, riporto qui una sintesi di quel che abbiamo detto, sperando che possa servire sia ai miei alunni, sia ad altri]
Molte aziende statunitensi usano LinkedIn per la ricerca di personale (al pmicamp si parlava addirittura dell’80%, ma non sono riuscita a trovare una fonte certa del dato, quindi ve lo trascrivo con beneficio di inventario).
In Italia invece è ancora facile incontrare persone che lavorano nel settore Risorse Umane e che non conoscono, nemmeno per sentito dire, questo social network. A volte la loro prima reazione, quando gli spiego cos’è LinkedIn, è il timore che la disponibilità di informazioni in rete spazzi via il loro ruolo di intermediari della selezione.
Se da un lato questo timore ha le sue concrete ragioni di esistere (la disintermediazione è uno dei fenomeni più rilevanti della Google-economy), dall’altro io sono fortemente convinta che gli stessi selezionatori possano trovare nei social network uno strumento potente per fare meglio il proprio lavoro – riducendo anche tempi e costi della selezione.
Partiamo dai numeri.
Gli utenti italiani di LinkedIn, in base ai dati letti il 27 settembre 2010 interrogando lo strumento DirectAds, sono quasi un milione e 145mila (1.144.587 per l’esattezza, sui 78.729.204 totali). Solo pochi mesi fa non si arrivava al milione (Vincenzo Cosenza ne aveva contati 950mila circa a maggio), e sicuramente la disponibilità della versione italiana di LinkedIn, rilasciata ad aprile, ne ha accelerato la diffusione nel nostro paese.
Il rapporto fra i sessi è abbastanza equilibrato (59% uomini, 41% donne).
Gran parte degli utenti italiani sono giovani (più di tre quarti ha meno di 35 anni, e un buon 25% è sotto i 25).
LinkedIn, distribuzione degli utenti italiani per età
Quindi, se da un lato ovviamente chi ha bisogno di manovali o commesse farà meglio a cercarli da altre parti, LinkedIn può rivelarsi invece molto interessante per chi sia alla ricerca di figure junior: accanto ai manager di lungo corso, infatti, sono molti i neodiplomati e neolaureati che hanno messo il proprio cv in rete.
I settori più presenti sono tecnologia e industria, seguiti dai servizi (finanza e consulenza in testa).
LinkedIn, distribuzione degli utenti italiani per settore
La ricerca del personale ha sempre usato banche dati, più o meno aggiornate e complete; ma, per ottenere tutti i vantaggi di un social network, non lo si può usare come se fosse solo un altro database, perché, se non si entra nella logica di relazioni della “parte abitata della rete”, si ottengono risultati molto più scarsi e si rischia anche di danneggiare la propria reputazione professionale.
Quindi, il primo passo da fare per il recruiter 2.0 è entrare in rete, e aprire il proprio profilo LinkedIn. Un profilo non necessariamente dettagliato, ma informativo quanto basta per rassicurare le persone che contatterete sulla vostra serietà e professionalità: il mio consiglio è di mettere una foto riconoscibile, e scrivere, almeno per la vostra posizione lavorativa attuale, qualche riga per far capire qual è il vostro lavoro.
Il secondo passo, fondamentale, è quello di collegarvi ad altre persone, mappando e dettagliando la vostra rete professionale. Il profilo “free” di LinkedIn, che probabilmente userete all’inizio, vi permette di vedere il nome e cognome e di cercare di contattare solo persone che siano al massimo vostri contatti di 3° grado (cioè, fra voi e loro ci sono al massimo 2 altre persone).
Più aumentate la vostra rete di contatti, più cresce il vostro bacino di ricerca, perché guadagnate accesso – anche se indiretto – ai contatti dei vostri contatti.
Inoltre, quando qualcuno dei vostri contatti diretti aggiorna il proprio profilo (o si collega a qualcuno, o si iscrive a un gruppo, o scrive/riceve una segnalazione), la newsletter periodica di LinkedIn vi avvisa della novità, direttamente nella vostra casella di posta elettronica.
Anche iscrivervi ai gruppi di discussione che riguardano temi di interesse per il vostro lavoro è un ottimo modo per conoscere e farsi conoscere.
Il modo migliore per far crescere la propria rete è quello di collegarsi a persone che si conoscono realmente: cercate su LinkedIn i vostri colleghi, i vostri clienti, i vecchi compagni di scuola, gli amici, le persone che avete conosciuto collaborando a un progetto comune; se non li trovate, considerate di invitarli a entrare in LinkedIn, è un’operazione win-win.
Se tuttavia volete entrare in contatto con qualcuno che ancora non conoscete, fatelo nel modo giusto, cioè spiegando con sincerità qual è il vostro obiettivo: “mi occupo di selezione del personale, e sto cercando una persona con un profilo simile al suo per una posizione di XXXX” è un messaggio molto più gradito rispetto a quello standard “vorrei aggiungerti alla mia rete professionale su LinkedIn” (se avete due minuti, guardate il video “come chiedere il collegamento a uno sconosciuto su LinkedIn“).
Se un’azienda vi interessa particolarmente, potete “seguirla” (dalla pagina dell’azienda vi basta cliccare sul link in alto a destra “segui l’azienda”): nella newsletter periodica LinkedIn verranno aggiunti i movimenti di persone che interessano quell’azienda.
La funzione di “ricerca avanzata” vi permette di estrarre elenchi di persone impostando una gran quantità di criteri di selezione: parole chiave inserite nel profilo, posizione ricoperta (attualmente e/o in passato), azienda, zona geografica… Chi ha un profilo Pro ha ancora maggiori possibilità di filtro. L’elenco ottenuto vi mostrerà nome e cognome dei vostri contatti fino al 3° grado di separazione (a meno che non abbiate un profilo Pro, che vi consente di vederli tutti).
Dalla pagina di profilo personale, nella colonna a destra, potete vedere “chi ha aperto questo profilo ha visualizzato anche…”: questa colonna vi può dare indicazioni utili su persone che hanno competenze simili a quella che avete davanti.
Leggete e considerate con attenzione le “segnalazioni”: si tratta di recensioni pubbliche, che vengono date in genere solo se si è davvero convinti che la persona le meriti. Tenete conto che da un network come LinkedIn potete ottenere molte più informazioni rispetto a quelle che sono fornite dal tradizionale curriculum: in primis, la rete di relazioni di quella persona, a cui potete eventualmente ricorrere per informazioni aggiuntive o per farvi presentare.
E non dimenticate di fare qualche ricerca in rete, per verificare l’attendibilità di quel che è scritto nel curriculum: Google naturalmente, ma anche motori di ricerca specializzati come pipl.com o, per gli USA, Backgroundchecks. Può essere utile anche ContactOut, un tool per trovare indirizzi email e numeri di telefono della persona di cui state studiando il profilo: non per metterla in una mailing list, sia chiaro, ma per mandare un messaggio personale.
Ogni domenica mando una newsletter, che contiene:
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Hi Alessandra, you might be interested in the actual figures of LinkedIn Italy. Today it’s 1,144,587 members and in May 2010 850,618 visitors, based in Italy, visited the LinkedIn website.
bell’articolo, semplice ma molto chiaro!
jf
grazie @jacopo
Buonasera,
articolo molto interessante, soprattutto per chi “opera nel settore”. Sono Gianni Fiorensi e mi occupo di Reclutamento e selezione presso un’azienda d’Informatica con sede a Roma.
Le volevo chiedere se linkedin offre anche servizi di job posting o in genere servizi di ricerca del personale e se tali strumenti sono utili ai fini del reperimento di figure professionali sulla rete.
grazie in anticipo
Gianni Fiorensi
Salve Gianni,
la risposta alle sue domande è senz’altro affermativa: su LinkedIn, sia attraverso gli strumenti propri della piattaforma, sia attraverso le discussioni all’interno dei gruppi, ci sono ottimi strumenti di ricerca personale, tanto più utili quanto più cresce il numero degli iscritti (in Italia ad oggi sono 1.933.000 circa).
L’uso di LinkedIn e, più in generale, della rete per il recruitment è appunto l’oggetto di vari miei interventi di formazione e consulenza; se è interessato per lei o per la sua azienda, può contattarmi direttamente (trova tutti i riferimenti alla pagina Contatti).
Essendo già parte di linkedin, ne comprendo appiano le potenzialità, mi spiace solamente di aver tardato a mettermi in gioco. Comprendo che la potenzialità di un tale strumento sia enorme, così come sia difficile comprenderne tutte le sfaccettature.
Nei miei 43 anni, ho deciso di mettermi in gioco, ed adesso inizio ad assaporare il gusto della sfida che mi aspetta.
Il tuo ormai antico articolo, rimane ad indicare una verità probabilmente immutata.
Largo ai giovani, ed in quest’ottica preparo i miei figli ad affrontare il domani, così come amo reinventarmi ed adattarmi al mutevole fluire del tempo e delle necessità.