Dice “ormai Internet è essenziale per la comunicazione politica”, e i politici nostrani si affannano a stare al passo con la realtà che cambia.
Non sempre, tuttavia, prima di agire riflettono su quanto stanno facendo, e cercano di capire – o almeno di farsi consigliare – come usare i mirabolanti strumenti della rete in modo appropriato.
Il messaggio che mi è arrivato oggi è un esempio tanto illuminante quanto – dal mio punto di vista – desolante. Il fatto che il mittente sia un candidato del centrodestra è un dettaglio trascurabile: chi mi conosce sa che ultimamente la mia sfiducia è ugualmente distribuita su tutto l’arco politico, e che non sono certo mai stata avara di critiche verso i moltissimi errori di comunicazione (e non solo) che arrivano dal centrosinistra.
Il candidato (o dovrei dire l’aspirante candidato, visto che pare che il PDL a Ravenna ne stia scegliendo un altro) manda il suo messaggio a me e ad altre 92 persone: tutte con l’indirizzo in chiaro (netiquette e privacy, questi sconosciuti).
Il messaggio è scritto in Comic Sans Serif, colore blu elettrico, perché lo stile è importante. Il problema che l’aspirante candidato vuol porre all’attenzione di cotanto pubblico è il seguente: il suo partito pare abbia intenzione di candidare qualcun altro.
Che fare? Scatta l’appello. Dato che il Resto del Carlino “gentilmente si presta a questa iniziativa di libertà”, siamo invitati – se vogliamo – a sostenere la candidatura inviando messaggi (firmati “per intero o in modo anonimo solo con il nome”), usando email, fax o telefono, dichiarando “Indichiamo XXXX XXXX Candidato Sindaco”.
Per fortuna c’è la Rete che permette di fare queste cose!
Candidato, andiamo avanti così, con lo spam, i messaggi non riletti prima di mandarli, l’approssimazione e l’idea che “il nuovo” siano le catene di Sant’Antonio.
Per quanto mi riguarda, quel che cresce “in modo esponenziale” è lo sconforto. Buonanotte.
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