In queste settimane ho un sacco di argomenti in testa, ma pochissimo tempo per scrivere.
Oltre ai Digital Update “classici” e “verticali”, che hanno visto di recente l’esordio della giornata dedicata all’email marketing, ho iniziato un ciclo di lezioni sul social media marketing al master in Marketing, Communication e New Media di Alma Graduate School; gli argomenti sono quelli di cui parlo quasi sempre, ma le lezioni sono in inglese, e questo per me significa decisamente uscire dalla mia comfort zone e rimettermi alla prova, come non mi capitava da tempo in aula.
Una delle cose che mi hanno salvato la vita durante la prima lezione, giovedì scorso, è stata lavorare coi pennarelli alla lavagna per schematizzare, scrivendo a mano, i concetti che uscivano dalla discussione collettiva.
È da un po’ che leggo quante più cose possibile sull’uso del disegno e della scrittura “a mano” per organizzare il pensiero, mettere in ordine le idee, visualizzare i concetti e ciò che li collega l’uno all’altro: ho iniziato a ragionarci sopra sull’onda di spunti letti nel blog di Luisa Carrada, che mi ha fatto conoscere Roberta Buzzacchino, che a sua volta mi ha portata a Monica Dengo, che sabato e domenica prossima sarà a Bologna per il corso #scriviamoamano.
Nel mezzo ci sono stati:
Su questi temi continuerò a lavorare, e ho già in mente con Monica Dengo un percorso che prenderà forma in autunno.
Anche se non ho scritto in questo blog, non è che non abbia fatto altro che lavorare per corsi e clienti: per dirne una, il 6 maggio a Faenza ho parlato di uomini e donne in rete, nell’ambito di un ciclo di incontri organizzato da SOS Donna, “uomini e donne, istruzioni per l’uso”.
Non so qualcuno si aspettasse da me discorsi allarmati contro la violenza e il maschilismo della rete, ma, se era così, li avrò delusi, perché il mio punto di vista è che la rete estende e migliora i rapporti umani, non il contrario; ho letto i primi capitoli de Il declino della violenza di Steven Pinker, e mi trovo completamente d’accordo con l’autore quando afferma che mai, in nessun’altra epoca della storia – al di là della “violenza percepita” ed enfatizzata dai mass media – la nostra probabilità di essere uccisi, assaliti, picchiati, stuprati, è stata così bassa come oggi.
Piuttosto, mi interessa osservare come la disponibilità di nuovi strumenti di comunicazione sta estendendo la nostra vita di relazione; il nostro comportamento online è per certi versi straordinariamente simile a quello offline (come mostra l’interessantissima analisi fatta da Stephen Wolfram su oltre un milione di profili Facebook), ma al tempo stesso la facilitazione indotta dalla tecnologia abbassa le barriere e ci mette davanti a nuove opportunità ma, al tempo stesso, a nuove sfide.
Cercherò di scriverci su qualcosa di senso compiuto più avanti, ma intanto ecco le slide che ho presentato a Faenza (se leggete il post dalla newsletter, trovate la presentazione qui).
Ieri è anche uscito sul blog di MailUp un mio guest post in cui scrivo di come sia importante creare una strategia di digital marketing integrata, e racconto un po’ delle cose fatte con l’Hotel Cernia: potete leggerlo qui, e se poi vi verrà voglia di fare le valigie e andare all’Isola d’Elba tanto meglio :-)
In aprile io e Gianluca Diegoli abbiamo tenuto una specie di Digital Update “privato” a Scuolacoop, la scuola di formazione delle coop di consumo. Nell’occasione, siamo stati entrambi intervistati sul (possibile e perfettibile) rapporto fra le coop di consumo e la rete. La mia intervista è qui sotto (per chi legge il post dalla newsletter, la trovate su YouTube); sul tema “ma perché dovrei cercare la coop su Internet?”, una delle domande che mi vengono fatte nell’intervista video, vi consiglio anche di leggere le riflessioni di Nicola Mattina su GDO e rete.
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