Nei giorni scorsi ho terminato la prima bozza del libro “Sopravvivere all’informazione in rete“, e, nella pausa prima dell’ennesima rilettura, voglio condividere alcuni suggerimenti su come gestire il sovraccarico di informazioni in cui siamo immersi.
In un post di qualche giorno fa, Massimo Mantellini invocava un software capace di stabilire al suo posto le priorità delle informazioni, spegnendo alcune notifiche nei momenti in cui lui vuole concentrarsi su qualcosa.
Io non sono convinta che la soluzione stia in un software, che è solo uno strumento al servizio di una decisione che dobbiamo prendere noi. Peraltro di software che limitano il tempo che passiamo sui social network o in attività “improduttive” ce ne sono tantissimi, basta cercare le parole chiave blocking distractions su Google (*).
Ci sono però decisioni che solo noi possiamo (e dobbiamo) prendere, e la più importante è quella di scegliere di essere noi a decidere come usare il nostro tempo, invece di restare passivi a farci decidere il tempo da qualcun altro.
Ecco i primi passi da fare.
Tenere la posta elettronica sempre aperta offre una scusa perfetta per non metterci a lavorare davvero. Arriva un messaggio, viene la tentazione di leggerlo, poi magari di rispondere subito; nel mentre, l’occhio cade su un messaggio che abbiamo già letto, e che sta lì ad aspettare una risposta, che ancora non abbiamo voglia o tempo di scrivere; nel frattempo, i nostri pensieri si sono distratti da quel che stavamo facendo, e riprendere la concentrazione diventa sempre più faticoso.
La posta va chiusa, e riaperta solo in pochi momenti ben definiti durante la giornata: in questi momenti (ad esempio, una mezzora alle 10 del mattino, una a fine mattinata e una a metà pomeriggio), leggeremo ed elaboreremo subito tutti i messaggi che sono arrivati, senza lasciare sospesi (chiamatelo InboxZero, chiamatelo Metodo Rosso, ma la sostanza non cambia).
Le notifiche sono il male.
Togliete le notifiche audio dal vostro smartphone, eliminate i widget che vi dicono che qualcuno ha commentato un vostro post in un social network, chiudete le app di Twitter e Yammer. Se i social network sono importanti nella vostra vita (nella mia lo sono), dedicate loro un momento specifico (la “pausa Twitter” come la pausa caffè), ma durante il resto del tempo non fatevi disturbare.
Vedrete che la vita va avanti lo stesso, anzi, sarete stupiti di come vi sentite meglio.
Aprite ogni giornata facendo il punto su quel che dovete fare oggi. La ToDoList del giorno deve essere realistica: un elenco di tre voci è ok, uno di 20 è impossibile da chiudere, quindi va ripianificato subito, perché non c’è niente di più improduttivo che restare a guardare sconsolati una lista troppo lunga per essere completata.
Di strumenti per gestire le ToDoList ce ne sono tanti (nel libro ne recensisco un bel po’), ma la cosa in assoluto più importante è che voi decidiate di mettervi d’impegno e iniziare a fare i compiti.
(*) Grazie all’impareggiabile Marco Brambilla che mi segnala perle come Let Me Google This For You. Senza di lui, la mia vita digitale sarebbe molto meno divertente e produttiva.
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non sono decisamente un socialcoso dipendente ma di solito uso la tecnica del pomodoro (http://it.pomodorotechnique.com/) per evitare distrazioni. Devo dire che funziona bene.
il Pomodoro mi ha salvato la vita più volte, l’ho messo anche nel libro!
Mi sembrano tre primi efficaci passi che ho ho voluto citare.