Ho letto in anteprima Twitter for Good: Change the World, One Tweet at A Time di Claire Diaz Ortiz, responsabile dei progetti di innovazione sociale e filantropia di Twitter; l’ebook mi è stato regalato due settimane prima dell’uscita, quando è stato possibile scaricarne gratuitamente l’edizione elettronica per 24 ore.
Si tratta di un manuale d’uso di Twitter veramente back2basics: Claire Diaz Ortiz spiega in pochi agili capitoli la base di un’efficace strategia di uso di Twitter, racchiusa nell’acronimo T.W.E.E.T. (Target, Write, Engage, Explore, Track).
Cosa volete ottenere da Twitter? qual è l’obiettivo principale del vostro account? La Ortiz identifica tre macro-obiettivi possibili:
È possibile che gli obiettivi siano compositi, o che, in corrispondenza di eventi specifici, l’informazione o il fundraising aumentino in importanza, ma è comunque fondamentale mettere a fuoco la “reason why” della propria presenza su Twitter (principio peraltro valido ed estendibile a tutta la propria presenza online), e individuare alcuni indicatori, anche solo qualitativi, del raggiungimento dei propri obiettivi.
E ora, scrivete. Cercate il vostro stile, individuate fra gli altri profili Twitter che seguite uno che vi ispiri particolarmente e vi faccia da modello, sperimentate, e non abbiate troppa paura di sbagliare: col tempo, troverete la vostra voce. In base agli obiettivi che avete definito, individuate chi debba essere, all’interno dell’organizzazione, la vostra voce su Twitter; quanto tempo dedicherete a twittare; che mix di argomenti e contenuti proporre. Ricordate che:
Twitter è una piattaforma di scambio fra persone, non un network di distribuzione di comunicati stampa. La vostra azione sarà tanto più efficace quanto più sarete in grado di entrare in relazione con chi già vi segue, e di coinvolgere persone che ancora non vi seguono. Perciò:
Usate Twitter per cercare persone e contenuti, connettervi con persone interessanti o influencers, e avvicinare a voi altre persone:
Misurate i vostri progressi rispetto agli obiettivi e alle metriche che avete definito; Claire Ortiz consiglia di fare il punto sul reggungimento dei propri target ogni sei mesi, un periodo sufficiente per darsi il tempo di ottenere risultati, e significativo per decidere aggiustamenti di rotta. I numeri da tenere sott’occhio sono potenzialmente tanti, ne cito solo alcuni:
Gli strumenti per l’analisi sono ormai tantissimi, e sull’importanza del “misurare andamenti e risultati” non potete trovare una persona più convinta di me (tanto che ormai ogni semestre organizzo un corso di web analytics).
Il framework d’azione T.W.E.E.T. viene illustrato con numerosi esempi, e arricchito di varie testimonianze interessanti (fra cui un paio di interventi di Alec J.Ross, responsabile per l’innovazione al Dipartimento di Stato USA).
“Twitter for Good” è un libro destinato alle associazioni non-profit, al mondo del volontariato, e in generale a chi ha in mente una “buona causa” da promuovere e per cui raccogliere sostenitori, consenso, donazioni; tuttavia, il modus operandi illustrato dall’autrice è assolutamente valido per chiunque voglia usare Twitter, anche per scopi aziendali, purché dietro ci sia, se non una “buona causa”, qualcosa che effettivamente sia in grado di “fare una differenza positiva” nella vita di qualcuno.
Del resto, se non avete niente di buono da vendere, il vostro problema principale non è quello di imparare a usare Twitter ;-)
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Grazie Alessandra.
Anche se non ho Kindle, acquistato e messo nel cloud reader di Amazon. Anche se scomodo me lo leggo pian piano da computer in attesa dell’uscita in Italia del Kindle.
Su Amazon è possibile scaricare gratuitamente il solo primo capitolo :-)
No Roberto, forse ti sei scaricato il sample: io mi sono appena scaricata l’intero libro!
Grazie Alessandra,
nella stessa situazione di Andrea. Inizierò a leggerlo da Mac e poi vedrò se acquistarlo in formato cartaceo.
Vero, hai ragionissima. L’errore è stato generato dalla pagina che hai linkato. Sulla pagina del cartaceo mostra solo l’opzione per leggere il primo capitolo gratuitamente ma, se ci clicchi sopra, ti propone di scaricarlo gratuitamente :-)
Grazie, bel regalo.
Ho anche capito che posso scaricare Kindle sull’iPad (what a geek…), il che non è male ;)