Di recente ho tenuto una lezione di web content strategy all’interno del master online in strategie di marketing ed ecommerce organizzato da NinjaAcademy, e ne ho approfittato per l’ennesima revisione delle mie slide, non solo per il master ma anche per Digital Update.
Da quel materiale, ecco alcuni appunti utili per chi ha un sito di ecommerce e vuole aumentare il traffico e, soprattutto, le vendite.
È il mantra che ripeto fino allo sfinimento durante le mie lezioni: non serve riempire le nostre pagine di fuffa, perché la fuffa non la cerca nessuno. Mi autocito:
FORSE le persone vogliono acquistare “raffinate emozioni”; ma SICURAMENTE, poi, googlano “divani in pelle”
Se non credete a me, andate su Google Trends e confrontate i trend di ricerca di queste due keyword, sono piuttosto eloquenti:
Quindi: chiamate le cose col loro nome, tagliate l’aria fritta e parlate di ciò che serve ai vostri clienti.
Immaginate di entrare in un negozio e dire alla commessa che cercate un paio di slip o una canotta. Vi aspettate che lei poggi sul banco tre modelli e vi lasci da soli a leggere l’etichetta, o che vi spieghi le caratteristiche di ciascuno in termini di materiali, vestibilità, taglio?
E cosa dovrebbe succedere online, dove oltretutto, a differenza che in un negozio “di atomi”, non potete toccare o provare nulla?
Ecco due schede prodotto a confronto: la prima è di Muji, brand no-logo piuttosto noto: della canotta in vendita ci dicono i colori e la composizione, dopodiché segue un lungo elenco delle varie combinazioni di colore e taglia, da cui scegliere cosa comprare. Per essere buoni, diciamo che non si sono sforzati più di tanto.
La seconda è di Simplycris (disclaimer: è uno di quei clienti che mi piacciono tanto che, a consulenza finita, parlo bene di loro ogni volta che me ne capita l’occasione; da quando li ho conosciuti, sono diventati i miei fornitori di biancheria per tutta la famiglia). La canotta non è tanto diversa, ma qualcuno si è preso la briga di spiegarci – con parole umane – come è fatta, e perfino come lavarla e stirarla.
Le parole che mettete nella descrizione prodotto sono quelle che vi aiutano a farvi trovare sui motori di ricerca, e sono quelle che convincono i vostri visitatori a diventare clienti.
Scrivete per le persone, (anche) Google apprezzerà!
Alcune delle schede prodotto più belle che potete leggere online sono quelle di Biascagne Cicli, ciclofficina-culto che realizza bici uniche per appassionati. Ogni bici in vetrina sul loro sito è raccontata come se fossimo lì, a rimirarne insieme ingranaggi e cromature:
Ma, dopo il racconto “fra amici” – arricchito da tantissimi dettagli fotografici – arrivano tutte le informazioni tecniche:
Un errore che fanno di frequente quelli che vendono online prodotti di altre aziende è copiare e incollare la descrizione così come è fornita dal produttore.
A parte il fatto che a volte queste descrizioni sono pensate per il rivenditore e non per il cliente finale, quindi parlano nella lingua del grossista più che in quella di chi cerca su Google, l’effetto più deleterio di questa pratica è quello di rendere il sito un doppione in mezzo a tanti altri duplicati.
Prendiamo ad esempio un prodotto di una nota marca di erboristeria:
Ho preso una parte del testo di descrizione: “La personalità fiorita, infine, per far sbocciare le suggestioni di una stagione che, un anno dopo l’altro, rievoca in ogni animo uno stupore mai sopito. Tutto questo è Primaverde, e questa è la sua primaverile fragranza“, e l’ho cercato tal quale su Google: ecco qui più di 120 siti che riportano la stessa, identica, descrizione!
Perché mai Google dovrebbe farvi uscire come “miglior risultato” se le stesse cose che sono scritte da voi si trovano da mille altre parti?
È molto probabile invece che il vostro sito venga penalizzato per duplicate content, e non esca più in nessuna ricerca – e parlo per esperienza vista coi miei occhi.
Lasciate che i clienti esprimano il loro parere sui prodotti che hanno acquistato da voi e sul vostro servizio, sia assegnando un voto, sia, soprattutto, descrivendo con parole proprie la loro esperienza d’acquisto.
Le recensioni sono un contenuto utile per chi sta decidendo se comprare, e utilissimo per l’indicizzazione; e non dovete nemmeno scriverle voi!
Quello che dovreste fare, invece, è suggerire a chi ha fatto un acquisto di lasciarvi una recensione: scrivetegli, qualche giorno dopo che ha ricevuto la merce, un messaggio gentile in cui gli chiedete il suo parere sugli articoli che ha comprato.
Come effetto collaterale di questa abitudine, sono certa che qualcuno apprezzerà di essere considerato anche a pagamento avvenuto.
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Ciao e grazie!
– Biascagne Cicli
Ottime osservazioni.
L’esempio delle “raffinate emozioni” diventerà un must per tutte le volte che mi chiederanno come far uscire un sito su Google.
grazie Alessandra, i tuoi consigli sono sempre preziosi, concordo soprattutto sulla parte relativa all’importanza di considerare la scheda prodotto come il commesso on line. Che non significa che puoi pensarla come alcuni commessi nei negozi, che non sanno nulla di quello che vendono, ma la devi pensare come quei commessi che possono consigliarti e indirizzarti eventualmente a scegliere il prodotto più giusto per te, pur restando nel negozio. Purtroppo spesso la cura del contenuto si limita a una minima selezione fotografica, a volte neanche quella.
un piacere leggerlo, solo l’essenziale e niente aria fritta, come dici tu. Metterò in pratica i tuoi consigli.
grazie e a presto
Wanda
Grazie Alessandra,
come sempre puntuale, dritta al cuore della questione. Personalmente ho ancora molto da imparare soprattutto a “sforbiciare” una certa tendenza alla scrittura “barocca”.
Stefano
Le recensioni sono ottime per guidare gli utenti nei loro acquisti, ma i contenuti vanno comunque presidiati. Guardate cosa è successo ad Amazon.it con i commenti della Capra senza capretto, mai più senza.
Il link si riferisce ad una copia creata da Google non so per quanto tempo sarà ancora disponibile.
Siete stati di grande aiuto. Dante Colombo