Venerdì scorso a Torino ho partecipato a Molecole, un’iniziativa di Legambiente Piemonte su ambientalismo e web 2.0: durante il contest di progettazione ho coordinato una delle squadre che si confrontavano sulla simulazione di una campagna di comunicazione online.
Riporto qui il lavoro che ho fatto coi ragazzi della 4a D del Liceo Martinetti, perché, anche se sotto forma di esercitazione, credo contenga spunti interessanti per molte piccole e piccolissime imprese che si trovano tutti i giorni a dover “fare le nozze coi fichi secchi”, arte difficile ma che a volte dà qualche soddisfazione ;-)
Ecoenergia è una società di medie dimensioni che opera in Toscana; si occupa di produrre energia da fonti alternative recuperando l’olio alimentare e punta a estendere la propria attività in altre zone d’Italia.
La società ha sviluppato un servizio di raccolta a domicilio degli oli domestici usati, il progetto Olly, da utilizzare per la produzione di energia. Il servizio prevede la fornitura degli appositi contenitori (bidoncini di plastica) alle famiglie e l’organizzazione dei centri di raccolta comunali presso cui i cittadini possono restituire il contenitore e prelevarne uno pulito. Il servizio è gratuito; la società vuole far conoscere maggiormente il servizio presso i cittadini e renderli consapevoli delle finalità del progetto.
Budget: € 5.000
Risorse: la società è presente in modo poco attivo sui social network; possiede un ufficio marketing in espansione e un buon ufficio stampa.
Ecoenergia considera prioritario aumentare fra i cittadini la conoscenza delle corrette modalità di smaltimento degli oli domestici usati, un rifiuto che, se versato nelle fognature come di solito avviene, crea grossi problemi agli impianti di depurazione e all’ambiente.
Al momento, Ecoenergia non possiede dati sull’utilizzo del suo sito Internet, e ha provato senza molto successo a promuoversi su Facebook attraverso la creazione di un gruppo.
Con i ragazzi, abbiamo provato a fare una ricerca su Google, usando termini quali “raccolta oli domestici usati”, “smaltimento oli domestici”, e altre ricerche correlate: in nessun caso il sito ecopuntoenergia.com esce in prima pagina fra i risultati.
Questo naturalmente è un problema a cui bisognerà rimediare, sia attraverso interventi di miglioramento del sito stesso, sia attraverso una campagna mirata che usi link sponsorizzati.
Siamo poi andati sul sito, e abbiamo cercato di capire se la sua struttura e i contenuti facilitassero le persone a condividere con la propria rete di conoscenti le informazioni sulle corrette modalità di smaltimento degli oli da cucina: a questo scopo, suggeriamo di creare o commissionare contenuti che siano più efficaci, ad esempio
Inoltre, suggeriamo che nelle pagine vengano inseriti i pulsanti per la condivisione dei contenuti su Facebook e su Twitter.
Per quanto riguarda l’azione sui social network, suggeriamo che l’ufficio stampa e marketing si concentri soprattutto su Facebook e Twitter:
Alcuni tipi specifici di contenuti, quali video e presentazioni, potranno essere pubblicati su YouTube e Slideshare, corredandoli degli opportuni titoli, descrizioni e link per aiutare il traffico verso il sito.
Inoltre, si farà una ricerca sui siti di “domande e risposte” (Yahoo! Answers, Quora), inserendo le giuste risposte a domande che riguardano lo smaltimento degli oli domestici.
Prima di mettere in atto tutte queste azioni, è fondamentale che l’ufficio marketing si metta nell’ordine di idee di misurare i risultati di ogni azione, quindi installi Google Analytics sul proprio sito e dedichi un po’ di tempo allo studio delle basi della web anaytics.
Visto il budget limitato a disposizione, proponiamo di distribuirlo come segue:
1. Gettare i presupposti per misurare i risultati di quel che si fa
Uso del budget:
Risorse interne:
2. Migliorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca per i termini attinenti alla propria attività:
Uso del budget:
Risorse interne:
3. Campagna pubblicitaria attraverso Adwords (link sponsorizzati in ricerca Google), e Adsense (annunci su pagine di contenuti correlati)
Uso del budget:
Risorse interne:
4. Attivazione presenze sui social network (pagina Facebook, profilo Twitter, canale YouTube, profilo Slideshare, siti di domande/risposte)
Uso del bugdet:
Risorse interne:
Proprio oggi leggevo un post molto interessante, “Why a mediocre web site is so dangerous” (perché un sito web scadente è così pericoloso): la recensione di una campagna condotta sui social media attraverso un contest, accompagnata da una presenza online deludente e mal progettata per raggiungere il suo obiettivo principale, quello di vendere il prodotto oggetto del contest.
Molte aziende si affacciano al mondo dei social media con aspettative poco realistiche, come se una spruzzata di web 2.0 potesse magicamente risolvere i loro problemi di comunicazione e marketing. In realtà, prima di aprire outpost sui social network è fondamentale definire strategia, attese, metriche e iniziare i lavori dal proprio sito web. In questo caso, l’aspettativa iniziale era di investire tutto sui social network, mentre, come emerso dal workshop, è necessario partire da un lavoro più “di base”, come presupposto per un’azione “social” più efficace.
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Complimenti!
Ottimo approccio al mercato e ottima iniziativa! ;)
Leggo oggi per la prima volta il tuo blog e posso dire di esserMi innamorato del tuo blog. Ci si può innamorare di un blog? Sono messo male.
Cmq mi piace il taglio che ci dai…chiaro, esplicativo, ironico e ricco di buon senso.
Lo stesso che volevo dare al mio neonato blog.
ps: il mio blog è solo agli inizi, lo sto allattando. Ora è ai primi vaggiti.
Tutto quello che avrei voluto scrivere è stato scritto nel commento precedente da Roberto Carraro.
Viviamo una realtà in cui la gente conosce il prezzo di tutto ma non ha la piu’ che minima percezione del valore del cose.
Ecco.. questa tanto semplice quanto efficace strategia, ha un valore altissimo, per chi lo saprà cogliere naturalmente.
Congratulazioni.